Giudiziaria
Don Rolando Leo, la Procura ha chiesto una proroga della carcerazione preventiva
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 ore fa
Il cappellano del Collegio Papio di Ascona deve restare in carcere per esigenze d'inchiesta. È quanto ha chiesto la procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

Nessuna scarcerazione per don Rolando Leo, il cappellano del Collegio Papio di Ascona deve restare in carcere per esigenze d'inchiesta, come chiesto dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni. Lo scrive LaRegione, spiegando come il termine per la carcerazione preventiva scade lunedì prossimo, il 7 ottobre. Toccherà ora al giudice dei provvedimenti coercitivi pronunciarsi sull'istanza presentata da Tuoni. L'uomo si trova in carcere dallo scorso 7 agosto.

Le ipotesi di reato

Ricordiamo che le ipotesi di reato nei suoi confronti sono quelle di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e pornografia. La Diocesi, nel frattempo, ha già sospeso il prete dalle sue funzioni pastorali e all’interno della Curia. In parallelo alla segnalazione trasmessa al Ministero pubblico - che ha portato alla carcerazione preventiva- , del caso è stata anche informata Roma. Eventuali sanzioni in ambito ecclesiastico potrebbero essere prese solo dopo la conclusione del procedimento delle autorità civili. Tra le pene, il diritto canonico non esclude la dimissione dallo stato clericale, ovvero l’annullamento del sacerdozio.