Nel 2023, in Ticino, sono state 38 le donne vittime di violenza domestica riportate nelle statistiche ufficiali. 1037 invece gli interventi in ambito familiare da parte della Polizia cantonale, ovvero una media di tre al giorno. A livello nazionale, la metà dei 25 omicidi compiuti riguardavano sempre la violenza domestica. Numeri presentati durante il bilancio annuale del piano di azione cantonale e che sono esemplificativi della vastità e gravità del fenomeno. "È un ambito nel quale dobbiamo lavorare molto, soprattutto nell'identificazione tempestiva delle minacce", riconosce il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi. "È per questo che il Canton Ticino si è dotato di un centro di competenza sulle minacce che analizza i profili degli autori: l'anno scorso sono stati un centinaio, di cui 19 con un alto rischio. In seguito si interviene cercando di impedire il passaggio a un atto violento".
Un numero unico in Svizzera
Questa è solo una delle misure introdotte dal piano d’azione cantone contro la violenza domestica emanato tre anni fa. Nello scorso anno, in due o tre casi è stato utilizzato anche il braccialetto elettronico. In ambito di prevenzione, inoltre, a livello cantonale sono stati coinvolti inoltre diversi enti. Tra questi il pronto soccorso dell’EOC, che ha sviluppato un protocollo apposito per la violenza domestica, ma anche medici di famiglia e farmacisti con una formazione apposita. A livello federale, invece, sembra prendere vita il numero telefonico unico a tre cifre, che si prevede sarà attivo a partire dalla fine del 2025 o dall'inizio del 2026. "Il Ticino sollecitava da anni l'attivazione di questo numero", ricorda il direttore del Dss Raffaele De Rosa. "Dopo che la Confederazione ci ha confermato l'avvio del numero, come Cantone ci siamo subito mossi per organizzare i servizi che saranno di supporto a questo numero unico".
Formazione specifica
Anche la scuola, parola della direttrice del Decs Marina Carobbio, cerca di giocare un ruolo fondamentale nella lotta alla violenza domestica, con numerosi progetti di prevenzione per i più giovani ma anche nella preparazione dei professionisti. "Proprio questa mattina è stato inaugurato alla Supsi il Cas in infermeria forense. Inoltre, stiamo facendo degli approfondimenti con la Facoltà di medicina dell'Usi e con l'Istituto di medicina legale per introdurre una formazione sulla violenza domestica e sessualizzata anche negli studi di medicina. Se andasse in porto, si tratterebbe di un vero progetto innovativo, forse una prima in Svizzera".
16 giorni
Sempre per sensibilizzare, da ieri è cominciata la campagna "16 giorni contro la violenza di genere". "La campagna sarà declinata in eventi, manifestazioni, sensibilizzazione online", riassume la portavoce Elena Nuzzo. "Tanti modi diversi di parlare di questi temi che uniscono l'impegno della società civile e delle istituzioni pubbliche, per raggiungere persone diverse".