
Lugano si prepara al Natale e sotto l’albero, anzi vicino alle casette, scopre il primo regalo. E non è dei più graditi. "Si avvisa la gentile clientela che il negozio è chiuso. Vi ringraziamo di cuore per questi dieci anni passati insieme. Lo staff di Napapijri". Un annuncio, che suona come una beffa, che arriva all’indomani del piano di rilancio varato dal Municipio per i commerci del centro. Un altro marchio internazionale ha deciso di abbandonare Lugano. Questa volta la centralissima piazza Manzoni.
La conferma arriva ai microfoni di TeleTicino dalla stessa direzione che fa capo al gruppo VF international. "Il personale verrà reintegrato nell’organico della sede VF di Stabio e nei negozi presenti al Fox Town di Mendrisio, ad eccezione di un ruolo part time", spiega il portavoce che aggiunge: "la decisione va nella direzione di ottimizzare la presenza del marchio in superfici con una elevato traffico di visite".
In altre parole: la centralissima piazza riforma non è abbastanza attrattiva. Amara constatazione che trova conferma anche nella lettura del segretario dell’associazione via Nassa Mario Tamborini: "Va esaminata attentamente la sopravvalutazione che è stata fatta probabilmente nel corso degli ultimi 10-12 anni da parte di alcuni brand. La sopravvalutazione del mercato e del potenziale della città di Lugano, cioè: alcuni brand sono arrivati in un periodo di stasi e poi di discesa, quindi capisco che se non c'è redditività per certi marchi si deve chiudere".
Ammessi i limiti regionali non significa rinunciare alla corsa, precisa Tamborini. "La città sta lavorando nella giusta direzione e il rilancio del centro deve prescindere dai grandi marchi. "Io starei molto attento, perché questi grossi marchi - specialmente quando scelgono di fare una sede principale in Ticino o da qualche altra parte - si naviga sempre nell'incertezza, non ti danno mai la certezza della durabilità della loro permanenza. Questo è sempre stato così, il grosso marchio, per una ragione che non possiamo conoscere, si alza al mattino e decide che deve riposizionare alcune attività in un altro paese. Detta fatto, la decisione è presa. Per questo ho sempre consigliato di stare molto attenti ad andare nell'euforia quando alcune aziende si insediano in Ticino".
Serve insomma uno zoccolo duro. E un’identità forte, quella che Lugano sta ancora cercando.
Maggiori particolari nel servizio del Tg di TeleTicino in onda alle 18.45
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