
I lavori negli scorsi mesi sono stati intensi: il tetto andava impermeabilizzato, le pareti deumidificate, le tende sostituite. Ora però al Fevi a Locarno non mancano che gli ultimi ritocchi. Colpito la scorsa estate dalla grandine, da ieri, mercoledì, il palazzetto è di nuovo pronto a riaprirsi agli eventi con un congresso militare. "Obiettivo raggiunto", esordisce ai microfoni di Ticinonews Simone Ferrari, capo sezione dell'edilizia pubblica. "Siamo riusciti a rimettere in servizio il Palexpo secondo le tempistiche prefissate. Il tetto era particolarmente bucherellato, abbiamo dovuto ripristinare il manto impermeabile ed è stato un lavoro di dimensioni abbastanza grandi, perché stiamo parlando di 3'000 metri quadri di impermeabilizzazione".
Nuovi spazi luminosi e al passo coi tempi
Per il capo della sezione dell'edilizia pubblica il ricordo della sala allagata e dell’impiantistica danneggiata è ancora vivido nella sua mente. È lui a guidare Ticinonews attraverso gli spazi ripristinati, ma resi anche più luminosi e al passo con i tempi. "Praticamente tutto l'impianto di illuminazione è stato sostituito in quanto quello precedente è stato distrutto dalla grandine. Grazie alle nuove tecnologie LED e anche grazie alla pavimentazione con una colorazione nuova lo spazio è molto più luminoso", descrive Ferrari. "La prima opera è stata quella di ristabilire l'impermeabilizzazione del tetto, dopodiché abbiamo incominciato con la deumidificazione dell'edificio ed è durata circa due mesi", aggiunge. Ci sono voluti nove mesi in totale che sono costati oltre due milioni coperti dall’assicurazione e in parte dalla Città. Edificato nell’ormai lontano '87, lo stabile del resto è imponente: 45'000 metri cubi di volume che nulla hanno potuto di fronte all’eccezionale evento dello scorso agosto. "È stato utilizzato un telo più resistente alla grandine. È evidente che non si può modificare la tecnica costruttiva del tetto, tuttavia dove è possibile abbiamo cercato di rafforzare i materiali", chiarisce Ferrari.
In futuro una nuova struttura congressuale?
"Il municipio si sta chinando da diverso tempo su cosa fare nel futuro dell'edificio", dichiara Bruno Buzzini, capo Dicastero Opere pubbliche e Ambiente. E tra le varie ipotesi, spiega il municipale, la pista più battuta è quella di una nuova struttura congressuale. "Il primo scenario è quello di ristrutturare e ampliare, il secondo scenario, a cui questo municipio tende ad orientarsi, è un nuovo Palexpo in simbiosi con quello che sarà lo sviluppo cantonale per quanto riguarda le palestre qua di fianco all'edificio".
"Gli inquilini devono poter sfruttare l'edificio"
Questo perché oltre ad essere il cuore del Locarno Film Festival e dei grandi eventi, il Fevi, nato come palazzetto dello sport, ha anche degli inquilini. Ad esempio, è uno dei rari edifici con una pista interna per gli allenamenti di atletica. Fondamentale, quindi, avere un’alternativa individuata in una quarta nuova palestra oltre a quelle già previste dal Cantone nella vicina scuola. "Gli inquilini anche a livello di contratto devono poter sfruttare la struttura. Il festival non può permettersi di rinunciare a due edizioni, bisogna fare in modo che si possa realizzare qualcos'altro nel frattempo, ristrutturare o realizzare una nuova struttura Palexpo", conclude Buzzini. La decisione finale sarà presa dal Municipio nel corso dell’autunno.