
Un leopardo tra i rami, in una vorticosa astrazione dai riflessi gialli e viola. È il soggetto del nuovo poster del Film Festival di Locarno, realizzato dall'artista tedesco Wolfgang Tillmans, vincitore del Turner Prize. Lo ha svelato il Film Festival di Locarno in una nota stampa. Si tratta del secondo poster sotto la presidenza di Maja Hoffmann, dopo quello dell'anno scorso che aveva scatenato l'ilarità della rete.
Una tecnica sperimentale
L'artista ha prodotto il poster con una tecnica sperimentale che parte dall'utilizzo della fotocopiatrice per dare all'immagine un effetto sfuocato. Attraverso una palette di colori psichedelica, l’opera rende omaggio all’estetica impressionista e astratta dei manifesti del Festival degli anni Ottanta e Novanta. “Inizialmente, le linee guida mi sono sembrate stranamente specifiche: ‘Il poster per Locarno deve rappresentare un leopardo e contenere il colore giallo’", ricorda Tillmans. "Ma dopo una lunga sessione notturna nel mio studio lo scorso mese di gennaio, ero felice di aver risposto alle richieste con una ricetta ancora più singolare, fatta di tre ingredienti: sulla lastra di vetro della mia vecchia stampante laser ho assemblato la fotografia di un leopardo sdraiato su un albero, scattata in Kenya sette anni fa, e due guanti in finta pelliccia leopardata, che ho cucito io stesso ad appena sedici anni. La fotocopiatrice esegue la scansione in quattro passaggi per i quattro colori CMYK, e quindi, spostando ripetutamente la foto e i guanti durante il processo, ho fatto in modo che nella stampa finale dominasse il giallo, mentre gli altri colori risaltavano lungo i bordi.”

Sfumano i confini tra realtà e astrazione
Per Maja Hoffmann, presidente del Festival, il manifesto della 78esima edizione è un omaggio all'immaginazione che riflette lo spirito audace, sensibile e dinamico del cinema. "Nella sua opera, Wolfgang Tillmans, uno degli artisti più significativi del nostro tempo, sfuma i confini tra la realtà e l’astrazione. Come il cinema stesso, il suo lavoro esplora gli strati della percezione con una sensibilità che sfida le convenzioni. Sono grata a Wolfgang per aver creato un’opera d’arte che diventerà inevitabilmente un invito e la porta d’accesso alla prossima edizione del Festival – una manifestazione nota per promuovere il cinema indipendente, l’arte cinematografica, le nuove voci e l’innovazione".
Una realtà inedita
Anche per il direttore artistico Giona A. Nazzaro l'opera ricorda le potenzialità inesplorate del medium cinematografico e del cinema stessa. "Al contempo prova a immaginare una realtà inedita in cui la creatività si dispiega in forme, linguaggi e colori nuovi. In questo inedito universo fluido tutto è ancora possibile, e nuove combinazioni oniriche di riflessi e forme si combinano per lasciare spazio alla speranza".