Ritom
Ecco la prima diga solare del Ticino, Pronini: "Meno sorprese rispetto all'idroelettrico"
© AET
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Redazione
un anno fa
Oggi, martedì è stato annunciato il primo impianto solare sul muro di una diga in Ticino. Il progetto firmato da FFS e AET sorgerà al lago del Ritom e alimenterà la centrale idroelettrica. Intanto, cresce l’interesse per il fotovoltaico: “Già superate le richieste dell’anno scorso”, spiega il direttore di AET Roberto Pronini, soddisfatto anche per il livello dei bacini idroelettrici.

L'Azienda Elettrica Ticinese (AET) e le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) hanno annunciato la realizzazione di un impianto solare per alimentare la futura centrale idroelettrica del Ritom. Sarà il primo impianto solare sul muro di una diga in Ticino. E mentre a Quinto proseguono celeri i lavori per la nuova struttura, che andrà a sostituire l’edificio costruito oltre un secolo fa, AET e FFS annunciano l’investimento da 450'000 franchi. Presentato oggi, martedì, agli azionisti della Ritom SA, il progetto è entrato nella sua fase di progettazione esecutiva e la sua messa in funzione dovrebbe scattare entro l’estate dell’anno prossimo. Questi i suoi numeri: 382 moduli fotovoltaici da 430 Watt lungo i 390 metri della corona superiore della diga. Il tutto per una potenza di 164 kW di picco: grosso modo 153 MWh all’anno. Solo una parte di quanto occorrerà per far funzionare la nuova centrale, è vero, ma pur sempre un passo verso la futura strategia di AET: il sostenibile nel sostenibile. Quello a cui ambisce la stessa Confederazione riducendo così anche la sua dipendenza dall’estero.

Un investimento di 350 milioni

Sono ben 350 i milioni investiti nella nuova centrale del Ritom che al suo interno vedrà azionate due diverse turbine: una per l’approvvigionamento della rete ferroviaria, l’altra per quella di AET, collegate da un convertitore di frequenza per consentire lo scambio di energia a seconda delle esigenze. Dal 2026, quando si spera potrà essere inaugurata la centrale, l’acqua raggiungerà l’edificio, che si trova 840 metri più a valle, attraverso una condotta all’interno di una galleria. E se per due anni consecutivi il livello dei bacini aveva raggiunto minimi storici, quest’anno si è invece già superata la media. Un motivo in più per AET per festeggiare. 

"Una fornitura di energia continua"

Il progetto è dunque una combinazione di solare con l'idroelettrico, su cui AET sta sempre più puntando. Quali sono i benefici? Ticinonews ne ha parlato con il direttore Roberto Pronini, che afferma: "Combiniamo in tandem il solare e l’idroelettrico di modo da sfruttare a pieno il solare, che produce in modo non programmabile, e quando il sole scende subentriamo con l’idroelettrico a compensare per avere una fornitura di energia continua". Si tratta quindi di un vettore meteo-dipendente come lo possono essere anche i bacini idroelettrici. Qualcosa che AET ha tenuto in considerazione: "Certamente - conferma Pronini - ma quello che è interessante è che vediamo nella media mensile l’oscillazione della produzione solare è molto minore rispetto all'idroelettrico con rispettivamente un +/- 10% nel solare e un +/- 40% nell’idroelettrico nella media decennale".

"Un buon anno idrologico"

Infatti AET sta sempre più puntando sul solare, come lo dimostrano i dati della prima parte dell'anno: "Anche quest’anno, i primi tre mesi gli annunci di impianti fotovoltaici in Ticino hanno superato il valore dell’anno scorso nello stesso periodo - dice Pronini -. Il trend è continuo e in crescita". Per quanto riguarda invece i bacini idroelettrici sembrano ormai passati i tempi bui, come concorda il direttore di AET: "Finalmente dopo due anni veramente difficili siamo sopra la media. E se guardiamo in alto sulle montagne di neve ce n’è ancora parecchia e siamo fiduciosi che avremo un buon anno idrologico". "Questo aiuterà sicuramente a migliorare anche le cifre di AET", conclude Pronini.