Ticino
EOC e Cardiocentro, non si placa la polemica
Fotogonnella
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Redazione
4 anni fa
Prosegue il dibattito sul trattamento riservato al prof. Moccetti

Non si placa la polemica tra il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro e il CdA dell’Ente Ospedaliero Cantonale, quest’ultimo accusato di aver “sfrattato” il fondatore del Cardiocentro, il professor Tiziano Moccetti. Nella giornata di oggi un comunicato dell’EOC aveva tentato porre fine alla diatriba rispondendo punto per punto alle accuse mosse. In tutta risposta, riprendendo lo schema dei punti (sono ben dieci quelli contenuti nel comunicato), il Consiglio del Cardiocentro rispedisce tutto al mittente, rincarando la dose sulle proprie obiezioni.

“Il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro, nel corso dell'ultimo anno e mezzo, ha sempre lavorato con massima lealtà e collaborazione con l'Ente Ospedaliero Cantonale” recita il primo punto del comunicato “per assicurare un passaggio di consegne ordinato e che potesse dare garanzie circa la continuità nell'eccellenza delle cure, di cui la nuova direzione dell'istituto, insieme a tutto il personale, saprà farsi carico.”

“Nel corso delle trattative ci era sempre stato assicurato che sarebbe stata trovata una soluzione adeguata e rispettosa per il Professor Moccetti e per i suoi pazienti. Dal canto nostro ci siamo fidati, lasciando che fosse la nuova direzione dell'istituto, e in particolare i primari, a trovare la soluzione migliore per il futuro Cardiocentro, nel rispetto dell’autonomia clinica sancita dagli accordi stipulati alla presenza del Consiglio di Stato. Per questo siamo sgomenti e amareggiati per la comunicazione ricevuta sabato mattina dal presidente dell’EOC” riferendosi alla famigerata email in cui venivano concessi tre mesi di tempo per lasciare l’ufficio.

Nel secondo punto si ribadisce la volontà del Professor Moccetti, il quale ha sempre detto di non voler più avere alcun ruolo operativo all'interno del futuro istituto per rispetto del nuovo corso, mentre nel terzo si menziona una proposta che prevedeva che il Professor Moccetti potesse continuare a visitare i suoi pazienti presso il suo studio (non come dipendente EOC) per 2-3 mezze giornate alla settimana, senza aver più alcun ruolo dirigenziale, operativo o nelle attività di reparto, specificando nel punto successivo che “era evidentemente pronto ad assumersi interamente i costi dell'affitto degli spazi presso il Cardiocentro” senza però ricevere risposta dall’EOC.

Il sesto punto riguarda la ricerca di una soluzione alternativa qualora la prima non venisse accolta “per consentire al Professor Moccetti di chiudere il suo studio in tempi ragionevoli e accompagnare i suoi pazienti verso questo importante cambiamento”, ma è nei punti successivi che la situazione si infiamma. “La risposta dell’EOC è giunta soltanto sabato 19 dicembre per e-mail, all’indomani della firma del contratto di trasferimento e a una decina di giorni dal passaggio formale del Cardiocentro all’EOC, senza che neppure il Consiglio di Fondazione fosse messo in copia per conoscenza (punto 7)” Un modo di comunicare non ritenuto rispettoso e considerato “un ordine di sfratto di tre mesi (tre mesi!), da compiersi in piena pandemia Covid19 e comunicato per e-mail (e-mail!) soltanto il 19 dicembre, a soli dieci giorni dal passaggio di consegne, cioè 5 minuti prima di mezzanotte (punto 8)”. Una decisione respinta con forza dal Consiglio di Fondazione nel punto successivo.

“Il Consiglio di Fondazione non arretra di un millimetro circa la richiesta che l'uscita del Professor Moccetti dal Cardiocentro venga concordata secondo tempistiche e modalità rispettose dei pazienti e, se necessario, si rivolgerà al Consiglio di Stato, garante degli accordi sottoscritti fra EOC e Cardiocentro” conclude il comunicato.

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