
Lo scorso mese di novembre AnimaLife Ticino ha spedito al Consiglio federale i formulari con le 1'058 firme raccolte dalla petizione contro l’eutanasia sugli animali da compagnia sani. La petizione era stata presentata il 22 ottobre scorso nell'ambito delle Porte aperte del Life & Dogs di Agno.
A un mese di distanza, è arrivata la risposta firmata dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria. In sostanza, si afferma che la richiesta di vietare l'uccisione di animali da compagnia sani "merita di essere esaminata accuratamente nell'ambito della prossima revisione dell'ordinanza sulla protezione degli animali e, nel caso in cui sia accolta favorevolmente, di essere sottoposta al parere del popolo". Ad ogni modo, ad oggi non è possibile "prevedere quando avverrà tale revisione".
Nella sua risposta, l'Ufficio federale delal sicurezza alimentare e di veterinaria ricorda quanto sancito dalla legge: "Nessuno ha il diritto di infliggere ingiustificatamente dolori, sofferenze o lesioni a un animale, porlo in stato d'ansietà o ledere in altro modo la sua dignità. Per "dignità" il legislatore intende il valore intrinseco dell'animale, che va rispetato da chiunque se ne occupi (art. 3 lett. a della legge sulla protezione degli animali). Secondo l'articolo 28 della legge sulla protezion degli animali, chi lede la dignità dell'animale viola la suddetta legge. Il fatto di arrecare all'animale un aggravio che non può essere giustificato da interessi preponderanti è lesivo della sua dignità. È necessario dunque valutare nel caso singolo concreto se è stata rispettata la dignità dell'animale: l'aggravio, ovvero l'uccisione, deve poter essere giustificato da motivi imperativi". E aggiunge infine che "l'ordinanza sulla protezione degli animali non vieta esplicitamente l'uccisione di animali da compagnia sani, tranne nei casi di uccisione in modo crudele o con dolo".
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