Ticino
Fermo muscolo di Balerna, licenziato l'agente della Polizia comunale
©Chiara Zocchetti
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Redazione
6 ore fa
Il Municipio ha interrotto il rapporto di lavoro con l'agente negli scorsi giorni. Il 28enne a fine 2024 era stato condannato a 12 mesi sospesi per abuso d'autorità e vie di fatto.

È stato licenziato l'agente della Polizia comunale di Chiasso condannato a dicembre a dodici mesi sospesi per abuso di autorità e vie di fatto per il caso noto come "fermo muscoloso di Balerna", avvenuto nella notte del 26 gennaio 2023. La conferma arriva dal capodicastero Luca Bacciarini, capodicastero Sicurezza pubblica, che, interpellato dal Corriere del Ticino, ha spiegato come il rapporto di lavoro è stato interrotto negli scorsi giorni. 

Cosa è successo

La notte del 26 gennaio 2023 è avvenuto "un fermo muscoloso" a Balerna, nei confronti di un richiedente l'asilo nordafricano. Nel corso dell'intervento, avvenuto in via Passeggiata, la vittima era "ammanettata e inoffensiva", quando è stata colpita dall'agente, allora 26enne, con un ceffone, uno schiaffo, e tre pugni, mentre una volta a terra è stata presa a calci al dorso e al costato. Un intervento avvenuto a seguito del furto di un'auto da parte di due cittadini nordafricani, poi scappati a piedi a seguito di un incidente. Davanti alle Assise correzionali, dove si è svolto il processo con la formula del rito abbreviato, il poliziotto ha ammesso le sue colpe, spiegando che il tutto si è svolto "in una nottata difficile, con un carico di lavoro e di stress importante".

Coinvolti diversi agenti

Ricordiamo che la vicenda, oltre al 28enne condannato a dicembre dello scorso anno con procedura di rito abbreviato, ha visto coinvolti diversi agenti della Polizia comunale di Chiasso. Nei loro confronti il Ministero pubblico, il 12 settembre del 2023, ha comunicato che per due agenti era stato emanato un decreto d'accusa per abuso di autorità e vie di fatto, mentre per quattro agenti della Polizia canzonale, un agente della Polcom di Chiasso e uno di Mendrisio, era stato emanato un decreto d'abbandono perché, veniva scritto, sulla base delle ricostruzioni e degli atti acquisiti, non sono infatti risultati adempiuti i presupposti del reato ipotizzato di favoreggiamento in capo ai sei agenti (con riferimento in particolare al sospetto di aver omesso di segnalare al Ministero pubblico, ai rispettivi superiori o all'Autorità di nomina le azioni delittuose del principale imputato).