Preventivo
Finanze cantonali meglio del previsto, 2022 vicino al pareggio
©Gabriele Putzu
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Redazione
2 anni fa
Il miglioramento è dovuto all’aggiornamento delle stime del Pil del 2022 prese in considerazione, così come all’aumento delle imposte di successione e donazione, nonché alle minori spese per contributi nel settore dell’assistenza sociale, dell’asilo e dei trasporti pubblici.

Il disavanzo stimato per le finanze cantonali per il 2022 è di -13.4 milioni di franchi. Ciò rappresenta un miglioramento di 51.3 milioni rispetto all’ultimo preconsuntivo, che indicava un disavanzo di -64.7 milioni.

Perché il miglioramento

Il miglioramento rispetto al precedente preconsuntivo è dato dall’aggiornamento del mese di ottobre delle stime del Pil del 2022 prese in considerazione per la valutazione dei gettiti fiscali, così come dall’aumento delle imposte di successione e donazione, nonché dalle minori spese per contributi nel settore dell’assistenza sociale, dell’asilo e dei trasporti pubblici.

Nello specifico

Sul fronte dei ricavi la Banca nazionale svizzera, considerati gli ottimi risultati conseguiti nel 2021, ha distribuito a Confederazione e Cantoni 6 miliardi di franchi. Per il Canton Ticino l’importo incassato è quindi risultato di 162.6 milioni, ossia 25.6 milioni in più rispetto al preventivo. Aumentano anche le imposte, sia in relazione all’aumento dei gettiti fiscali previsti (69.8 milioni) sia in relazione alla mancata entrata in vigore nel 2022 della riforma dell’imposta di circolazione, che avrebbe comportato un minor ricavo di 8.5 milioni di franchi. Crescono poi di 10 milioni le imposte di successione e donazione e di 5 milioni ciascuno i ricavi dell’imposta di bollo e dell’imposta sugli utili immobiliari (TUI). Si segnala anche una crescita di 7.6 milioni di franchi dei ricavi da partecipazioni e di 5 milioni delle tasse d’iscrizione al registro fondiario. Infine, si stima che la Confederazione verserà al Ticino 30.5 milioni di franchi di rimborsi per le prestazioni erogate per persone con statuto di protezione S.

Il ruolo del conflitto e del Covid

Le maggiori spese rispetto a quanto preventivato sono influenzate dal conflitto in Ucraina e dal conseguente afflusso di persone con statuto S in Svizzera e quindi in Ticino. Considerati gli importi stanziati dalla Confederazione, la gestione finanziaria del Piano di accoglienza cantonale è da ritenersi “sostanzialmente neutra”. Anche la crisi sanitaria, seppur in misura minore degli scorsi due anni, comporterà maggiori spese rispetto a quanto previsto, in particolare 7 milioni di contributi per i casi di rigore (5.5 dei quali coperti da rimborsi della Confederazione) e 5.3 milioni di spese legate all’organizzazione dell’emergenza sanitaria. Complessivamente, le spese per il personale evidenziano un aumento di 5 milioni di franchi, determinato per 9 milioni dall’assunzione del personale necessario per la gestione dei richiedenti l’asilo ucraini (per i quali vi è un recupero dalla Confederazione), dell’emergenza sanitaria e dei casi di rigore, a fronte di una tendenziale riduzione della spesa di 7 milioni per il personale amministrativo in organico e di un aumento di 3 milioni per il personale docente.

Le altre voci

Si segnala poi un aumento di 5 milioni degli ammortamenti dei beni amministrativi a seguito di maggiori investimenti, di 4 milioni ciascuno delle spese per gli interventi dei corpi pompieri nei boschi e per le prestazioni complementari, e di 3.7 milioni delle spese per l’energia. A controbilanciare parzialmente questi aumenti intervengono minori contributi per l’assistenza sociale per 11 milioni, minori contributi alle imprese di trasporto per 10.3 milioni, minori spese per 9 milioni per la partecipazione al premio assicurazione malattia (7 milioni per la Ripam ordinaria e 2 per i beneficiari di prestazione AVS/AI), minori contributi nel settore dell’asilo per 6.1 milioni, minori contributi per il settore del lavoro di 3.5 milioni e il mancato utilizzo dei contributi previsti per lo scudo fiere per 3.4 milioni.

 

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