“Nonostante l’ottima affluenza e l’impegno dei volontari, ci troviamo ad affrontare un deficit finanziario che mette in pericolo la continuità del Festival”. È quanto recita parte di un appello condiviso ai sostenitori da parte degli organizzatori del Festival di Narrazione di Arzo. Viene quindi chiesto chi vorrebbe dare un piccolo sostegno anche di soli dieci franchi per far sì che il festival possa continuare ad essere e portare quello che ha fatto finora. Per capire la situazione, abbiamo raggiunto Natalia Lepori, membro del comitato artistico, che ci ha spiegato di aver lanciato un appello al pubblico “perché quest’anno la 24esima edizione è andata molto bene, con una grande affluenza e modifiche al palinsesto. Infatti abbiamo spostato il festival alla sera e il pubblico ha risposto positivamente. Ciononostante, i conti non tornano e questa non è una novità per il festival, anche se solitamente riusciamo a chiudere almeno in pari. E questo nonostante ci sia sempre un’importante affluenza e nonostante noi lavoriamo in qualità di volontari”.

Va sottolineato che i costi non sono cambiati, e l’obbiettivo anche per il futuro è comunque quello di mantenere i prezzi accessibili. “Le difficoltà derivano principalmente dalle difficoltà di trovare sponsor che ci sostengano. Abbiamo fortunatamente un grosso sostegno pubblico e ci tengo a sottolinearlo. Quest’anno però sono diminuiti gli importi di alcuni sponsor fedeli, ma fatichiamo a trovare altre forme di finanziamento”.

Lo scopo dell’appello è comunque principalmente quello di poter chiudere quest’edizione e per ora la risposta del pubblico ha sorpreso gli organizzatori. “Sinceramente non ci aspettavamo una risposta così importante, anche se non possiamo ancora tradurla da un punto di vista economico. È sicuramente importante per noi, perché significa che c’è grande attenzione da parte delle persone che ci seguono. Ovviamente non possiamo andare continuamente a sollecitare il pubblico, motivo per cui stiamo dedicando delle giornate di lavoro dedicate al ripristino di questo lavoro di ricerca fondi”, conclude Lepori.