
Johan Cosar, il 36enne ex-sergente dell’Esercito cresciuto a Locarno e partito in Siria sei anni fa per combattere le milizie dell'ISIS, dovrà comparire di fronte al Tribunale militare tra il 5 e il 7 dicembre 2018. Come anticipato dalla RSI, l'accusa nei suoi confronti quella di indebolimento della forza difensiva del paese (Art. 94 del Codice penale militare). Nel caso in cui i giudici dovessero confermare la sua colpevolezza, Cosar rischia fino a tre anni di carcere.
Cosar, ricordiamo, si era recato in Siria nel 2012 per documentare la situazione della comunità cristiana. Ma alla vista delle persecuzioni subite dalla comunità da parte dell'Isis, nel 2013 sarebbe passato all'azione, prendendo il comando della Milizia cristiana, composta da circa 500 uomini. Al suo rientro in Svizzera nel 2015, l'ex sergente dell'esercito svizzero venne arrestato a Basilea e poi condotto in Ticino per essere interrogato. Dopo circa 24 ore venne liberato perché non sussistevano gli estremi per una carcerazione preventiva. Il giudice istruttore Roberta Arnold aveva poi chiuso l'inchiesta nell'aprile del 2017, contestandogli il reato di indebolimento della forza difensiva del paese per aver combattuto in un esercito straniero senza l'autorizzazione federale.
Cosar, che respinge ogni addebito, dovrà comparire davanti al giudice insieme al cugino, che pubblicò su internet le foto delle zone di guerra.
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