
Il 21 marzo, da quest'anno, è la Giornata mondiale dei ghiacciai. Un momento "per riflettere sulla loro importanza e sul ruolo che hanno nel sostenere la vita sulla Terra". Inoltre il 2025 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite l'Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai che nel 2024 - come affermato dall'Organizzazione meteorologica mondiale - per il terzo anno consecutivo hanno registrato una perdita netta di massa in tutte le regioni del mondo. Un fenomeno "che si nota anche e soprattutto in Ticino", spiega a Ticinonews il glaciologo Giovanni Kappenberger, sottolineando come "nel 2022 il ghiacciaio del Basodino ha perso 5 metri di spessore, nel 2023 ne ha persi altri tre e la scorsa estate, nel mese di agosto, si è fusa tutta la neve caduta nei mesi precedenti, oltre a mezzo metro di ghiaccio supplementare". Una tendenza che "porterà il ghiacciaio ticinese a scomparire tra cinque anni".
"È difficile invertire la rotta"
Secondo l'esperto "è difficile invertire la rotta, perché nell'atmosfera è presente troppa anidride carbonica, così come troppi gas serra. Per questo l'uomo non dovrebbe solo emettere meno, ma anche recuperare il Co2 e non lo sta facendo". Insomma, "si sta andando verso periodi molto problematici e quando l'Antartico inizierà a 'mollare' il ghiaccio, si registrerà un punto di non ritorno dove cambieranno tante cose".