
Permettere alle persone sfollate di rientrare nelle loro case in giornata. È con questo obiettivo che alle prime ore di domattina riprenderanno a Pollegio i lavori di consolidamento e messa in sicurezza della zona dove ieri, attorno alle 11, circa 10 metri cubi di roccia si sono staccati dalla montagna per precipitare sulle case e sulle costruzioni sottostanti. “Gli interventi sono proseguiti per tutta la giornata di oggi. Salvo imprevisti, dovremmo riuscire a concluderli domani, consentendo così agli sfollati, circa 30 persone, di fare ritorno al proprio domicilio”, spiega a Ticinonews il sindaco di Pollegio Igor Righini.
Pedrazzini: "Se necessario valuteremo un aggiornamento della carta del pericolo"
Tra ieri e oggi, è importante specificare, non si sono staccati altri massi. Gli esperti "una volta raggiunto il luogo in cui è partita la frana, una zona impervia e non facile da raggiungere, hanno iniziato a frantumare i sassi, posizionandoli in modo che non si possano più muovere", afferma Andrea Pedrazzini, geologo cantonale. Le abitazioni colpite si trovano in un’area considerata di pericolo medio e residuo dalla mappa cantonale delle zone di pericolo. Mappe e criteri che, forse, andranno rivisitate. “Ci sono due aspetti differenti: i piani delle zone di pericolo vengono rivalutati dopo ogni evento”, precisa Pedrazzini. “I piani regolatori seguono invece un altro iter e in certi casi sono un po’ vetusti. Ma ciò non significa che i due livelli non debbano parlarsi e integrarsi”. In merito a Pollegio “la carta del pericolo è stata rinnovata qualche anno fa. Valuteremo ancora un aggiornamento se necessario”.