“Le reazioni lette e sentite mi hanno suscitato degli interrogativi. Ho trovato schizofrenici i commenti dei politici”. Così il legale di Norman Gobbi, Renzo Galfetti, ha commentato a Ticinonews le reazioni degli altri partiti alla decisione del Consiglio di Stato di revocare la misura temporanea con la quale aveva affidato la responsabilità politica della Polizia cantonale a Claudio Zali. Responsabilità che ora è tornata al direttore del DI. “Vi era il rischio che l’immagine delle istituzioni venisse compromessa da tutta questa polemica. Oggi, che finalmente è stata fatta chiarezza, vedo i politici che anziché essere sollevati provano costernazione. È veramente schizofrenico”, ribadisce Galfetti.
"Non si fidano del PG e neppure del Governo"
Addirittura, rimarca l’avvocato, i presidenti dei partiti che contano tre membri su cinque all’interno del Consiglio di Stato “affermano, in sintesi, di non fidarsi del Procuratore generale, il quale ha accertato, con un’inchiesta minuziosissima, che Gobbi non c‘entra assolutamente niente e non deve essere destinatario di nessun sospetto”. In sostanza “non si fidano né del PG né, paradossalmente, del loro Governo, il quale a sua volta ha verificato che non ci deve essere nessun sospetto a carico del direttore del DI. E dicono anche che l’autosospensione non avrebbe dovuto essere revocata”. Questa è un’occasione “per ripristinare finalmente tranquillità, rispetto e fiducia nelle istituzioni, e invece i rappresentanti dei maggiori partiti che compongono il Consiglio di Stato provano costernazione. Tutto ciò non mi pare molto elegante, diciamo così”.