
Sarebbe morto per sfinimento il 45enne di Avegno Gianni Goltz. Era l'unico che faceva parte della spedizione svizzera sul Monte Everest. Goltz aveva lasciato il Ticino lo scorso 4 aprile. La notizia è stata data dalla RSI. Secondo le informazioni che giungono dall'Himalaya, Goltz sarebbe morto di sfinimento, ieri, dopo che insieme ai compagni della spedizione Kobler era giunto sulla vetta, e dopo avere iniziato la discesa. In vetta Goltz - unico fra i membri della cordata - era giunto senza l'ausilio dell'ossigeno. I compagni hanno fatto il possibile per rianimarlo, dandogli l'ossigeno, ma inutilmente. Gianni Goltz è deceduto nel compiere l'impresa di essere il primo ticinese a raggiungere la vetta più alta del mondo. Goltz, nato il 14 giugno 1963 ad Avegno, non era alla sua prima esperienza in alta quota. Dopo aver scalato Pumori, Amadablan e Alpamayo nella seconda metà degli anni Novanta, nel 2000 aveva portato a termine l’ascesa al Gasherbrum II (8’035 metri, nella catena del Karakorum), nel 2002 aveva conquistato il Manaslu (8156), l’anno seguente il Cho Oyu (8153), nel 2004 il Shisha Pagma (8027, l’unico Ottomila interamente in territorio tibetano), nel 2005 il Broad Peak (8047, nel Karakorum) e lo scorso anno il Dhaulagiri (8167). Sei ottomila ai quali va aggiunto un tentativo fallito nel 2006 sul Nanga Parbat (8125). L’Everest, con i suoi 8848 metri era il settimo Ottomila, il primo dei cosiddetti “big five”, le cinque vette che superano gli 8500 metri.Per i ticinesi la vetta più alta del pianeta è sempre stata irraggiungibile. La prima volta ci aveva provato la spedizione guidata da Romolo Nottaris nel 1983, poi il bellinzonese Aldo Verzaroli aveva tentato altre tre volte nel 1992, nel 1995 e nel 1996. Ecco l'articolo apparso su montagna.tv.
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