
Un momento per celebrare il coraggio e la forza d’animo di quelle persone costrette a lasciare le proprie case per i più disparati motivi, ma anche un’opportunità per lanciare un messaggio a favore dell’integrazione. Stiamo parlando della Giornata mondiale dei rifugiati, che ricorre oggi, 20 giugno. “È molto importante per noi. Spesso quando si parla di rifugiati si pensa che dando loro un posto sicuro si sia già risolto il problema”, spiega a Ticinonews Leandro Sugameli, delegato per il Ticino dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Invece “quello che noi spingiamo a fare è creare delle opportunità vere e proprie. Molto spesso queste persone rinunciano a tutto, scappano dal loro paese, perdono amicizie, la casa. Dare quindi a loro la possibilità di potersi costruire una vita anche nella comunità in cui sono arrivati è importantissimo”.
Come agire
Secondo Sugameli, permettere ai rifugiati l’accesso all’educazione, al lavoro e alla sanità “è un elemento fondamentale affinché si possa regalare dignità a queste persone”. Guardando agli spostamenti che ci sono stati nell’ultimo periodo, sicuramente la guerra in Ucraina ha generato moltissimi sfollati. “Stiamo parlando di oltre 12 milioni di persone che hanno lasciato il Paese”. Dopodiché “non dobbiamo trascurare quelli che noi chiamiamo i conflitti dimenticati, che possono essere Yemen, Afghanistan, Siria, Congo e Repubblica centroafricana”. Sono tutte situazioni di crisi “abbastanza forti, che creano sfollamenti delle persone. Senza dimenticare, infine, un’altra grande problematica dei nostri giorni, quella della crisi climatica, la quale crea a sua volta diversi spostamenti”, conclude Sugameli.