Ticino
Giustizia in blocchi, Caprara: "Valutarne la fattibilità"
Redazione
15 ore fa
Per il presidente della Commissione della Gestione, l'idea presentata dal Consiglio di Stato è ancora tutta da approfondire, soprattutto per le esigenze lavorative. “Bisognerà capire come incrociare la disponibilità di spazi con le esigenze dei processi di lavoro".

“Quando gli stabili in cui si opera raggiungono la fine della vita, come è il caso del Palazzo di giustizia, o si risana oppure ci si trasferisce”. Detto in altri termini, un piano B per la giustizia ticinese è necessario. È questo il messaggio espresso ai microfoni di Ticinonews dal presidente della Commissione della Gestione Bixio Caprara al termine della seduta di oggi. Una seduta dedicata proprio al tema della giustizia e alla proposta annunciata la scorsa settimana dal Governo di quattro blocchi distinti al posto di un’unica cittadella, dopo il “no” allo stabile EFG, oltre a un nuovo penitenziario e al risanamento del pretorio di Locarno.

"Capire come incrociare la disponibilità degli spazi"

Ricevuto oggi in audizione, il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi si è limitato a illustrare il progetto generale, che per l’appunto presuppone la ricerca di quattro diversi spazi nel Luganese, anche attraverso una grida pubblica: uno per l’attività inquirente, un altro per il Tribunale d’appello, un altro ancora per le Preture e un quarto per l’amministrazione. Per Caprara, si tratta di un’idea ancora tutta da approfondire in termini di fattibilità, soprattutto per le esigenze lavorative. “Bisognerà capire come incrociare la disponibilità di spazi con le esigenze dei processi di lavoro tra giustizia penale e altri ambiti, così da avere un’organizzazione logistica rispettosa dei criteri di efficienza e di efficacia, che devono essere assolutamente rispettati”. A maggior ragione, in anni finanziariamente difficili per le casse cantonali. Ecco perché la cifra fornita stamattina sul possibile costo del nuovo carcere penale – oltre 150 milioni – ha fatto sobbalzare dalla sedia più di un deputato. Al di là dei numeri non ancora definitivi, per il presidente della Gestione sarà dunque importante darsi delle priorità. “Che si debba fare qualcosa è evidente. Vi è anche il tema di tutta la struttura carceraria della Stampa, la quale sta a sua volta arrivando a fine corsa e dovrà quindi essere risanata”. Anche in questo caso “ci sono in ballo diverse ipotesi. Bisognerà capire quali saranno i tempi, i termini  e quanto il Cantone potrà avere come limite sostenibile degli investimenti, perché non si può fare tutto subito”.

In particolare oggi, con un rapporto di maggioranza sul preventivo che prevede una riduzione del tetto massimo per gli investimenti e dà luce verde a tutta una serie di tagli. Due aspetti già aspramente criticati dal mondo economico, rispettivamente dalla società civile, attraverso una petizione. “Gli investimenti non vengono dimezzati o annullati. Si corregge solo il loro livello a quello che è stato negli scorsi anni", precisa Caprara. "Non è davvero il caso di drammatizzare”. E per quanto concerne la petizione “è chiaro che quando si fanno dei risparmi si dà fastidio a qualcuno". Qui "si tratta di capire che ci sono delle competenze comunali e, infatti, vi sono dei Comuni che questi costi li assumono senza sacrificare la qualità dell’insegnamento per scopi contabili”.

 

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