
“Io sono favorevole ai fuochi d’artificio, è ovvio che ci sono questione ambientali più profonde. Ma in generale è una bella festa, che può attirare gente a Lugano, per cui mi auguro che si mettano da parte questi discorsi e ci si goda il momento”. Girando per le strade cittadine le risposte emerse dai passanti da noi intervistati sono risultate contrastanti. Se il primo a risponderci si è quindi detto piuttosto favorevole, un'altra ragazza la pensa invece diversamente. “Sono contraria per una questione ambientale, perché sono molto inquinanti e mi chiedo se non si possa festeggiare in maniera alternativa. D’altro canto, però, è una nostra usanza quindi capisco che molte persone vogliano continuare a festeggiare in questo modo. Il dibattito è quindi aperto, motivo per cui credo che in futuro ci saranno dei cambiamenti in merito”.
Verso il Natale della patria
Con l'avvicinarsi del primo di agosto, il cielo di Lugano si prepara a riempirsi dei colori scintillanti dello spettacolo pirotecnico. Una tradizione che va avanti da tempo e che oggi più che mai – come ci hanno dimostrato i nostri intervistati – divide l’opinione pubblica. Da una parte c’è chi li ama, considerandoli parte integrante delle celebrazioni nazionali. Dall’altra, c’è chi evidenzia però i problemi ambientali e il disagio che questi spettacoli pirotecnici possono causare agli animali. Secondo un recente sondaggio dell’istituto demoscopico YouGov, la metà degli svizzeri è favorevole ai fuochi d’artificio, un terzo è contrario e il restante non prende una posizione netta. Statistiche e preoccupazioni che sono confermate dalle voci della popolazione ticinese che abbiamo raccolto in giornata. “Io sono favorevole”, ci dice una signora, “mi sono sempre piaciuti e sono anni che vado a vederli a Lugano. Quest’anno purtroppo non ci sarò, ma sono sempre bellissimi”. Della stessa opinione una sua amica, che ci ha detto che i fuochi rendono il 1° agosto “una bella festa, anche per bambini e famiglie”. Di diverso avviso un’altra passante, che li ritiene utili dal punto di vista economico, per l’indotto che portano alla città, “ma dal punto di vista ambientale non sono favorevole. Inoltre i botti si sentono anche da molto lontano, ad esempio nei boschi, e gli animali ne risentono. Infatti si spaventano facilmente e potrebbero esserci anche situazioni pericolose”. Un tasto quindi dolente, come ci conferma un signore. “Da patriota dico che fanno parte della storia svizzera e della nostra tradizione. Dall’altro lato siamo nel 2024 e con le attuali tecnologie dovremmo cambiare la storia, dunque sfruttare i benefici della tecnologia e cambiare con dei botti colorati, ma tecnologici. Quindi senza inquinamento fonico e inquinamento”.
Un dibattito sempre molto acceso
Diverse le opinioni, quindi, che mantengono il dibattito molto acceso e che tiene banco anche a livello politico. Lo scorso 5 novembre è infatti stata presentata un’iniziativa ‘Per una limitazione dei fuochi d`artificio’, che chiede maggiori tutele per le persone, animali e ambiente contro rumore ed emissioni. La proposta vorrebbe vietare ai privati la vendita e l`uso di fuochi d`artificio in tutta la Svizzera, salvo quelli meno rumorosi e concedendo deroghe solo per eventi di rilevanza nazionale, come il primo di agosto. Tuttavia, il Consiglio federale ha invitato a respingere l`iniziativa, affermando che i Cantoni e i comuni dispongono già delle basi giuridiche per regolamentare queste manifestazioni. La questione resta dunque aperta. Le opinioni sono contrastanti e il futuro dei fuochi d`artificio in Svizzera è tutt`altro che deciso.