Dopo l'interrogazione del 16 marzo scorso il deputato MPS Matteo Pronzini torna alla carica sul presunto sostegno del Consigliere di Stato Norman Gobbi all’esercito segreto P-26 con un nuovo atto parlamentare.
Considerata la partecipazione di Gobbi a una cerimonia in onore dei veterani dell’esercito segreto P-26 della Svizzera italiana - partecipazione, lo ricordiamo, confermata dallo stesso direttore del DI (“Sì ero presente. Il Governo ne era informato e con me c’erano anche altre autorità”) - e che, stando al rapporto della CIP-DMF "la P-26 costituiva una minaccia per l’ordine costituzionale", Pronzini pone sei nuove domande al Consiglio di Stato:
1. Il Consiglio di Stato può confermare la partecipazione del Consigliere di Stato Norman Gobbi a una tale cerimonia?
2. Nel caso che questa partecipazione fosse confermata, chiedo di conoscere il tenore, possibilmente esatto e completo, del discorso che il Consigliere di Stato vi ha pronunciato.
3. Chi sono stati gli organizzatori di questo evento e in nome di chi è stato organizzato? Quali altri membri di autorità pubbliche vi hanno partecipato?
4. Chi ha finanziato questa cerimonia e a quanto ammonta l’eventuale partecipazione finanziaria del Cantone Ticino?
5. Il Consigliere di Stato Norman Gobbi era cosciente di partecipare a un’operazione di riabilitazione della P-26, l’organizzazione militare segreta che era stata disciolta dal Consiglio federale 25 anni prima?
6. Come giustifica il Consigliere di Stato Gobbi la partecipazione del Governo cantonale a un avvenimento in onore di un’organizzazione che costituiva “una minaccia virtuale per l’ordine costituzionale”, secondo il rapporto della Commissione d’inchiesta parlamentare menzionata sopra?
Ricordiamo che cerimonie ufficiali (oltre a quella ticinese) si sono svolte anche a Ginevra e Basilea Campagna alla presenza dei rispettivi ministri di giustizia Pierre Maudet e Isaac Reber.
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