Nei Grigioni quest’anno il numero di attacchi ad animali da reddito ad opera dei lupi è diminuito. L’organizzazione ambientalista Gruppo Lupo Svizzero (GLS) attribuisce questo risultato al netto miglioramento delle misure di protezione delle mandrie. Nella prima metà del 2021, nei Grigioni si sono registrati sei attacchi di lupi con uccisioni di animali da allevamento. In pratica si tratta unicamente di pecore. È quanto è stato comunicato oggi dal GLS. Nello stesso periodo dell’anno precedente si era riscontrata una quindicina di attacchi operati dai lupi. Se nel 2020 la maggior parte delle incursioni predatorie si era verificata in Val Surselva, negli ultimi sei mesi il numero si è ridotto della metà proprio in questa regione grigionese in cui vive la maggior parte dei lupi.
Il GLS sottolinea la diminuzione degli attacchi mortali, anche se la popolazione di questi grandi predatori è in continua crescita. L’organizzazione ambientalista scrive che “la significativa diminuzione degli sbranamenti va accreditata ai grandi sforzi profusi dai proprietari di bestiame nella protezione delle mandrie”. Un uso molto più frequente di cani da guardia e un numero crescente di recinzioni sono state le misure efficaci adottate nella Surselva. La quantità di greggi di pecore e capre protette con cani da guardia è aumentata del 50% rispetto all’anno precedente. Inoltre, sono state utilizzate molte più recinzioni protettive. “La protezione del branco con cani e recinti adatti provoca una massiccia riduzione degli sbranamenti”. Secondo il GLS anche altre regioni potrebbero beneficiare dell’esperienza maturata in Val Surselva perché la diffusione del lupo è in continuo aumento pure altrove.
L’Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni ha in sostanza confermato a Keystone-ATS le cifre citate dal GLS. Tuttavia, il responsabile della comunicazione Marc Hosig ha spiegato che il numero di animali uccisi non è diminuito proporzionalmente al numero di attacchi. In questo caso la riduzione sussiste, ma è minore rispetto a quella degli attacchi. Hosig ha sottolineato inoltre che non era del tutto chiaro a cosa fosse dovuta la diminuzione degli attacchi. Spiega che oltre alla protezione delle mandrie, anche altri fattori possono giocare un ruolo, come le condizioni meteorologiche oppure la disponibilità di animali selvatici.
Martedì scorso l’Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori (APTdaiGP) aveva emanato delle dichiarazioni con posizioni opposte, contenute in una lettera alla consigliera federale Simonetta Sommaruga. L’associazione aveva denunciato “un forte aumento degli attacchi mortali contro greggi di pecore protette” nei Grigioni e in altri cantoni. Si era descritta una situazione nelle zone colpite che minacciava di andare completamente fuori controllo.
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