
Giona A. Nazzaro confermato alla direzione artistica del Locarno Film Festival, l'approvazione del consuntivo 2024 e quella del preventivo 2025. Sono queste le principali notizie emerse dall'Assemblea generale della kermesse cinematografica, tenutasi ieri a Palazzo Marcacci. A margine dell'incontro, però, noi abbiamo intervistato la presidente Maja Hoffmann, con la quale abbiamo parlato delle emozioni vissute lo scorso anno, il primo sotto la sua presidenza, ma anche del futuro della manifestazione cinematografica e di quel cambiamento delle date che dopo aver fatto tanto discutere, sembra trovare una certa apertura da parte delle autorità cittadine, ma anche dei privati.
L'intervista
Come ha vissuto il "suo" primo Festival?
"La prima edizione è stata molto emozionante e completamente sconosciuta per me. Sono felice di scoprire la programmazione, rivedere le persone e approfondire la mia conoscenza del Ticino e di Locarno. Amo questo luogo, i locarnese, e tutta la regione. Purtroppo, finora non ho avuto neanche il tempo di respirare e spero quest'anno di riuscire a prendermi un po' più di tempo".
In cosa vedremo la sua influenza nella prossima edizione? Ha dato delle idee? Un Orientamento?
"Sono in contatto più o meno costante con la direzione artistica, inoltre abbiamo appena istituito un comitato strategico per valutare a che punto saremo nel 2027, quanto cadrà l'ottantesimo anniversario del Festival. La mia mano è quindi progressiva, per esempio nel poster di quest'anno, realizzato dall'artista tedesco Wolfgang Tillmans, si percepisce il vento del cambiamento. Ci saranno delle novità, le vedrete poco alla volta e le noterete anche nel modo di presentare Piazza Grande. Quello che è importante per noi è di continuare a sostenere il nostro direttore artistico, introducendo fino a questo importante anniversario delle novità che potranno segnare un vero cambiamento per il Locarno Film Festival".
In Ticino si
pensava che le date del festival fossero scolpite nella pietra, quando lo
scorso anno ha lanciato l’idea di cambiarle, per molti è stato uno shock. Ora in
tanti stanno iniziando a capire se si può fare, è soddisfatta?
"Penso sia importante porsi questa domanda. Un cambio di date più favorevole all'industria cinematografica favorisce un pubblico internazionale. Capisco che in gioco ci sono diverse questioni locali e sono molto riconoscente al Municipio, perché ci ha aperto le porte e messo in consultazione questa proposta. Al momento se ne sta discutendo, ma nulla potrà cambiare in fretta come vorrei. Mi interessa riuscire ad avere delle personalità interessati dell'industria cinematografica a Locarno. Serve un cambiamento che permetta al Festival di continuare a giocare in Serie A. Penso che questo sia uno dei motivi per cui mi hanno cercato: fare un evento più internazionale, restando comunque legati a Locarno e al Ticino".
Cosa si dice del Locarno Film Festival al di fuori della Svizzera?
"Locarno ha una eccellente reputazione a livello internazionale. Per me è importante mantenerla intatta. Quello di Locarno è un Festival solido, che fa parte dei 10 di categoria A. Per questo penso sia molto importante affinare questa reputazione nei prossimi tre anni".
In questo suo anno e mezzo di presidenza ha mai pensato 'ma chi me lo ha fatto fare?'
"Tutti i giorni. Ma amo la creazione artistica e penso che il cinema ne faccia parte. Conosco bene la fotografia e credo che le immagini in movimento parlino ancora di più. Amo gli storytelling e le possibilità che offre il cinema. Inoltre, in un mondo in cui le cose diventano sempre più difficili, forse fa del bene riuscire a realizzarle nella finzione".