Il collegio docenti del liceo di Bellinzona era stato il primo, alla fine di ottobre, ad annunciare un’azione concreta contro i due giorni di vacanza concessi dal Governo per compensare il mancato riconoscimento del carovita. I docenti dell'istituto, in aperta polemica, avevano deciso che il 20 dicembre e il 7 gennaio sarebbe rimasto aperto. In queste settimane, altre sedi hanno mostrato il loro dissenso, tanto che ieri sera si è svolta un’assemblea cantonale, promossa dal Movimento della scuola, per definire i contorni di una giornata di protesta del 20 dicembre. Ad oggi, sul portale del Movimento, sono dieci le sedi che hanno deciso di aderire all'iniziativa: Liceo di Bellinzona, Scuola Cantonale di Commercio, Liceo Lugano 1, Liceo Lugano 3, Scuola media di Gravesano, Scuola media di Chiasso, Scuola media di Barbengo, Scuola media di Canobbio, Scuola media di Bellinzona 1 e la Scuola media di Pregassona. Le azioni, come spiegato sul portale, vanno dall'adesione alla giornata in forma da definire, all'adesione al sit-in previsto nel pomeriggio davanti a Palazzo delle Orsoline, all'adesione alla protesta tramite una lettera indirizzata al Consiglio di Stato e alle famiglie degli allievi. "Accettare che l'insegnante possa godere di due giorni aggiuntivi di vacanza a danno degli allievi ci sembra una cosa che - personalmente - definisco grave perché è un insieme contraddittorio. Non si può risparmiare sulle spalle degli allievi", ha spiegato a Ticinonews Fabio Camponovo, membro di Comitato del Movimento della Scuola.
Un giorno di protesta al posto di un giorno di vacanza “indesiderato”. Il movimento della scuola, ieri sera, ha lanciato ufficialmente l’iniziativa prevista per il 20 dicembre, in cui alcune sedi scolastiche resteranno aperte per protestare contro uno dei due giorni di vacanza concessi dal Governo ai dipendenti pubblici per compensare il mancato riconoscimento del carovita. Per il pomeriggio invece, è programmato un sit-in in piazza Governo.