
Due settimane fa era toccato alla Posta incassare il malcontento dei frontalieri. Il motivo? L’aumento della commissione aggiuntiva che nel 2017 passerà da 15 a 25 franchi al mese.
Le reazioni, come detto, non sono mancate (vedi articolo suggerito) e sono state tutt’altro che tenere. Ma il Gigante Giallo non è l’unico a essere finito nel mirino degli imbufaliti frontalieri. Anche alcune banche del gruppo Raiffeisen, infatti, hanno deciso per un aumento, da 10 a 20 franchi mensili, delle spese di gestione del conto per i residenti all'estero.
E il web si è nuovamente scatenato: “Ormai hanno capito tutti che i frontalieri sono vacche da mungere”, ha tuonato qualcuno. “Bel regalo di Natale”, gli fa eco un altro internauta. E c'è chi non ha usato mezzi termini: “Sono proprio dei grandissimi vigliacchi disonesti”
Abbiamo contattato il servizio stampa di Raiffeisen per ulteriori informazioni: “Non si tratta di una tassa discriminatoria contro i frontalieri. Riguarda tutti i residenti all’estero, quindi anche cittadini svizzeri che risiedono in Italia, ad esempio”.
L’aumento è dovuto ai costi legati ad aspetti come la compliance e lo scambio di informazioni. Dal 2013 il Gruppo Raiffeisen raccomanda alle banche di adottare una tassa di 240 franchi all’anno (20.- al mese). “La singola Banca del Gruppo Raiffeisen può decidere in autonomia, è possibile che ci siano dei casi di banche che in passato hanno deciso di applicare una tassa agevolata e che ora l'hanno aumentata adattandola alle raccomandazioni”.
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