Migranti
I minorenni non accompagnati si trasferiscono a Cadro. "La maggior parte lo ha accettato bene"
Redazione
2 giorni fa
È stata trovata una soluzione per i migranti minorenni non accompagnati che avevano dovuto lasciare uno stabile fatiscente di Paradiso. Nelle prossime settimane saranno trasferiti al Centro della Croce Rossa di Cadro, ma gli attuali ospiti di questa struttura dovranno andarsene. La direttrice Debora Banchini Fersini: “Faremo degli interventi per un’accoglienza ottimale”. E sul presidio di protesta previsto a mezzogiorno dice: “La maggior parte delle persone ha accettato il cambiamento, c’è chi fa più fatica. È giusto ascoltare la voce di tutti e continuiamo con i colloqui”.

È il secondo trasferimento in pochi mesi e dovrebbe essere quello definitivo. È quello che attende i 93 minorenni non accompagnati, che a fine ottobre erano stati sloggiati in fretta e furia dal centro della Croce Rossa di Paradiso, di cui una perizia tecnica aveva evidenziato i problemi strutturali. Temporaneamente ospitati all’Hotel Dischma di Paradiso, nelle prossime settimane saranno trasferiti nel Centro L’Ulivo di Cadro, già di proprietà di Croce Rossa Sottoceneri. “Verranno effettuati degli interventi per permettere un'accoglienza ottimale”, assicura la direttrice Debora Banchini Fersini ai microfoni di Ticinonews. Il centinaio di richiedenti asilo attualmente residenti a Cadro dovrà comunque spostarsi. “Gli adulti singoli”, spiega Banchini Fersini, “saranno trasferiti in diverse strutture sul territorio ticinese dove opera la Croce Rossa, mentre le cinque famiglie alloggiate a Cadro verranno trasferite a Giubiasco”.

Previsto un presidio di protesta

L’autogestione luganese ha annunciato un presidio di protesta per domani a mezzogiorno. A loro avviso gli attuali ospiti del Centro non sono stati consultati in merito al loro trasferimento e a loro non sarebbe nemmeno stato permesso di porre domande a Croce Rossa. Una versione condivisa dall’avvocata Iglio Rezzonico. Attiva nella difesa dei diritti dei migranti, l’avvocata fa sapere di essere stata contattata da una decina di residenti del Centro. Banchini Fersini fornisce un’altra versione: “Lo abbiamo comunicato a tutti gli ospiti, spiegando che il centro sarebbe diventato un luogo di accoglienza duraturo per i minorenni non accompagnati. È chiaro che quando c'è un cambiamento alcuni hanno difficoltà ad accertarlo. La maggior parte delle persone l'ha accettato bene, ci sono alcuni che fanno un po' fatica. È giusto ascoltare la voce di tutti, la Croce Rossa c'è sempre e continuiamo a fare colloqui in questo senso. È anche un po' peccato far sì che le lamentele di alcuni diventino una protesta, che viene anche fomentata. Sarebbe bello che anche le associazioni che hanno a cuore le persone che hanno un percorso migratorio lavorassero insieme a noi per trovare delle soluzioni, per esempio per reperire gli appartamenti, difficili da trovare sul territorio ai prezzi definiti dall'assistenza”. Anche se in strutture diverse, Croce Rossa promette: le persone saranno sempre seguite.

Critiche respinte

Anche il capoufficio dell’Ufficio cantonale dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati Renzo Zanini respinge le critiche degli autogestiti, secondo cui gli attuali ospiti del centro di Cadro saranno trasferiti in strutture con condizioni peggiori. Inoltre, l’Ufficio conferma che tra gli attuali ospiti di Cadro ci sono persone che avrebbero diritto all’assegnazione di un alloggio individuale ma per i quali una soluzione di questo tipo non ha potuto essere trovata per diverse ragioni quali disponibilità, necessità particolari o affitti troppo elevati.