Ticino
I pesci dei nostri laghi sono commestibili? In corso le analisi
Redazione
5 mesi fa
C’è preoccupazione per la presenza di contaminanti ambientali nel Verbano e nel Ceresio, in particolare per la quantità di PFAS che si accumulano nelle specie ittiche.

I pesci dei nostri laghi sono commestibili? La risposta sarà nei risultati delle analisi del laboratorio cantonale. 500 specie ittiche sono state prelevate dal Ceresio e dal Verbano per verificare la presenza di PFAS, un contaminante potenzialmente pericoloso per la salute che da quest’anno deve sottostare a limiti di legge. “Abbiamo chiesto a dei pescatori di pescare per noi diverse specie, le più interessanti, in diversi periodi dell’anno, per vedere se vi siano dei trend dati dalla stagionalità”, afferma ai microfoni di Ticinonews Nicola Forrer, direttore del Laboratorio cantonale. Come detto, sono stati pescati 500 pesci e le analisi, tuttora in corso, ci diranno se i livelli di PFAS sono entro i limiti della nuova legge in vigore da febbraio. Si tratta di contaminanti molto presenti nell’ambiente: “È un gruppo di sostanze che comprende numerosissimi composti prodotti da decenni dall’industria e utilizzati praticamente ovunque per le loro qualità antigrasso, idrorepellenti e di estrema resistenza alle temperature”, prosegue Forrer. Proprio per questo, però, "sono anche problematici dal punto di vista ambientale: sono difficilmente degradabili e quindi li si trova nell’ambiente e nella catena alimentare”.

I rischi

Pur non essendoci un pericolo di tossicità acuta, i problemi dell’assunzione di PFAS riguardano effetti a lungo termine. “Ci sono determinate sostanze appartenenti a questa grande famiglia che hanno degli effetti negativi sulla salute, in particolare su reni, fegato e sistema immunitario”, avverte Forrer. “La produzione di diverse sostanze è stata vietata, ma, come detto, sono così persistenti che le ritroviamo ancora nell’ambiente”.

Possibili divieti?

L’analisi dei dati è ancora in corso, tuttavia, “vedendo i risultati di campagne simili svolte in altri cantoni e basandoci anche sui dati passati provenienti dai nostri laghi, possiamo presupporre che anche da noi ci saranno delle non conformità”. Un esempio recente viene dai cantoni Basilea Campagna e Città, dove alla luce di un’eccessiva contaminazione da PFAS nei pesci, le autorità hanno sconsigliato di mangiare regolarmente il pescato indigeno, o di consumarlo al massimo una volta al mese. In Ticino potremmo arrivare a un divieto di pesca per determinate specie? “Questo non è direttamente di nostra competenza. Noi analizziamo le derrate alimentari sul mercato e lì vale l’autocontrollo. Saranno dunque in primis i pescatori a doversi adeguare alla situazione e a prevedere delle analisi o delle misure, in modo da immettere sul mercato solo derrate alimentari conformi”. Dopodiché “noi procederemo con dei controlli sul mercato. Se il sistema funzionerà, non serviranno accorgimenti. In caso contrario, si potrebbe pensare in futuro a dei divieti, non di pesca, ma di immissione sul mercato di determinate specie”, termina Forrer.

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