Educazione
I tagli discussi a Berna preoccupano la SUPSI, Merlini: "Sarebbe un contraccolpo enorme"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un giorno fa
la SUPSI si è detta molto preoccupata per i tagli ai sussidi che verranno discussi a livello federale. Timori sottolineati oggi in ambito della presentazione della Strategia SUPSI dei prossimi quattro anni.

Gli ultimi 20 anni di progressi potrebbero svanire nel nulla. C’è grossa preoccupazione alla SUPSI per i tagli prospettati dalla politica federale nel settore della formazione. Se n’è parlato oggi a Lugano, dove l’istituto ha presentato la sua strategia e i suoi obbiettivi per i prossimi quattro anni. Il Presidente del Consiglio SUPSI Giovanni Merlini è stato chiaro riguardo alle proposte del rapporto Gaillard, contenute nell’ambito della Verifica dei compiti e riesame dei sussidi a livello federale: “se questo pacchetto di risparmi dovesse passare nella sua interezza il contraccolpo sul nostro istituto sarebbe ovviamente enorme, perché 8 milioni all’anno di tagli significa rimettere in discussione tutto quanto è stato fatto negli ultimi vent’anni”.

Le misure

Si tratta di misure recentemente messe insieme da un gruppo di esperti e accolte favorevolmente dal Consiglio federale. Se dovessero essere approvate, sarebbe un disastro per la SUPSI e per il mondo accademico. “È difficile prevedere che tipo di sviluppo potremmo ancora garantire soprattutto a livello di competenze, di ricerca e di servizi a favore del territorio, penso soprattutto nelle nostre piccole, medie e grandi imprese, nei prossimi 10- 15 anni”, spiega sempre Merlini. C’è comunque fiducia che le proposte del rapporto non arrivino, almeno non in questa formula, alla fine dell’iter parlamentare. Anche perché, spiega il Direttore generale di SUPSI Franco Gervasoni, la ricerca e la formazione hanno un ruolo sempre più cruciale nella società. “Sono convinto che se oggi riusciamo a rispondere alle sfide del presente è solo perché qualcuno prima di noi ha investito nella formazione e nella ricerca, e la Svizzera è particolarmente virtuosa da questo punto di vista. Non dobbiamo dimenticare che magari fra 15 anni dovremo affrontare altre sfide e la nostra capacità di affrontarle dipenderà molto da quanto oggi decidiamo di investire nella formazione e nella ricerca in Svizzera e in Ticino”.

Cinque orientamenti strategici

Quello delle finanze è stato il tema più caldo, ma non l’unico discusso oggi in occasione della presentazione – in cinque orientamenti strategici e 17 linee progettuali – degli impegni della SUPSI nel prossimo quadriennio. “Abbiamo presentato una serie di idee e sviluppi strategici in diversi ambiti che consideriamo prioritari”, prosegue Gervasoni. “Su tutti forse il settore della sanità dove abbiamo una grande attività a livello formativo. Qui miriamo ad aumentare – in collaborazione con i colleghi della divisione formazione professionale - il numero di diplomati in cure infermieristiche intorno ai 250 all’anno nei prossimi anni”.  Ma vi sono tanti altri ambiti toccati, che spaziano dall’edilizia alla robotica.

Istituto in crescita

L’istituto è peraltro in crescita: gli studenti sono saliti a 6’200 unità e il personale a 1273 collaboratori. Incremento che, è stato spiegato, risponde alle esigenze del territorio ed è proprio in questa direzione che si inseriscono gli obbiettivi come quelli di sostenibilità, ma anche i previsti ampliamenti in ambito logistico. In questo senso Merlini ci ha spiegato che la sfida logistica “è un grosso tema, i cui sviluppi però non dipendono soltanto dalla nostra volontà, ma anche dalla situazione pianificatoria e dai ricorsi alcuni su alcuni progetti importanti. Qui penso in particolare al nuovo campus previsto alla stazione di Lugano”. Insomma, c’è ampia determinazione per affrontare le sfide del presente e del prossimo futuro, con occhio attento a quello che sta accadendo sotto la cupola di palazzo federale.