
Il bar Mojito sul lungolago di Lugano ha riaperto i battenti e si appresta a vivere la bella stagione, ma rimane ancora pendente la questione della sua legalità.
Come riferisce La Regione, l'esercizio pubblico, gestito dalla Sotell, opera grazie all'autorizzazione delle autorità cittadine. Ma tre anni fa il Tribunale amministrativo cantonale (TRAM) ha ricordato al Municipio di Lugano l'obbligo della domanda di costruzione. Una licenza edilizia che, da oltre dieci anni, la città non ha mai presentato.
Il Municipio considera infatti il bar come una struttura provvisoria e come tale, secondo la legge, non necessita di una licenza edilizia formale. "C'è chi intravvede nella legge edilizia la possibilità di far bastare l'autorizzazione concessa dal Municipio per l'utilizzo accresciuto del suolo pubblico" ha spiegato al giornale il direttore del Dicastero dello sviluppo territoriale Angelo Jelmini. "C'è chi invece ritiene debba essere fatta una procedura edilizia per consolidare anche solo il mantenimento per quei mesi che il Mojito apre".
La discussione giuridica per il municipale rimane dunque aperta e nel frattempo il bar continua a operare, dal profilo legale, in una sorta di zona grigia. "Bisognerebbe stabilire meglio cosa si intende per provvisorio" ha aggiunto Jelmini, sottolineando che la zona d'ombra riguarda l'aspetto pianificatorio, e non la mescita che è regolarizzata.
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