Le statistiche lo descrivono come un fenomeno diffuso. Ben più diffuso di quanto si pensi. Il bullismo, ha detto ad Ascona il procuratore pubblico Moreno Capella snocciolando alcune cifre, è una vera e propria piaga sociale, amplificata anche dal web. Secondo l’Unicef, uno studente su tre fra i 13 e i 15 anni è stato vittima di bullismo.
Una piaga in tutta la Svizzera
Un tema complesso portato in conferenza dal presidente dell’Associazione Amici del Collegio Papio e vicesindaco di Ascona Maurizio Checchi: “Siamo confrontati non solo in Ticino ma in tutta la Svizzera con questa piaga. Noi vogliamo prevenire piuttosto che curare questa situazione dando delle informazioni e delle istruzioni su come comportarsi in caso di bisogno”.
Colpiti i giovani fra i 13 e i 15 anni
Un fenomeno, ha esposto Capella, che colpisce soprattutto la fascia tra i 13 e i 15 anni. Le ragazze in genere ne risultano più a rischio e le vittime tendono a restarlo pur cambiando scuola. Soprattutto, parliamo di un fenomeno dalle molteplici sfaccettature: il bullismo può essere fisico, orale, sessuale, etnico, oltre che cyber, ovviamente. “La persona che agisce ha un atteggiamento tale che obbliga la vittima a non partecipare ai pranzi alla mensa di mezzogiorno, alle ricreazioni, o a cambiare il tragitto casa-scuola: questo potrebbe essere ricondotto al reato di coazione”. Potrebbe, già, perché in Svizzera non esiste una norma specifica che punisce il bullismo.