Ticino
Il Cantone cerca nuovi alloggi per i richiedenti l'asilo
©Chiara Zocchetti
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Redazione
3 ore fa
L'annuncio è apparso sul Foglio Ufficiale di ieri. Il capo ufficio dei richiedenti l'asilo e dei rifugiati: "L’importante per noi è avere una chiara idea dell’offerta, anche per contenere i costi, elemento imprescindibile in questo momento".

"Con il presente bando la Sezione del sostegno sociale (ente promotore) avvia una pubblica raccolta di proposte per l’offerta in locazione di strutture da destinare all’alloggio di persone afferenti al settore dell’asilo a beneficio di prestazioni assistenziali". È l'annuncio apparso ieri sul Foglio Ufficiale, con il quale il Cantone cerca "nuovi spazi per l'alloggio di persone afferenti al settore dell'asilo". Questi, nel dettaglio, possono essere "edifici composti da singole unità abitative, quali ad esempio immobili con appartamenti, oppure immobili di grandi dimensioni che possono ospitare un numero minimo di 20 persone" o "strutture in grado di garantire l’accoglienza temporanea di almeno 20 persone fornendo un servizio di pensione completa". In entrambi i casi, si legge sull'annuncio, "non c'è una limitazione geografica della loro ubicazione, ma devono essere serviti dal trasporto pubblico". La condizione, in ogni caso, è che "la disponibilità delle strutture deve essere garantita per almeno un anno dalla data dell’offerta". Per gli interessati c'è tempo fino al 15 novembre per inoltrare la propria offerta alla Cancelleria dello Stato. "Siamo sempre alla ricerca di possibili soluzioni per ottimizzare gli alloggi da destinare ai richiedenti l’asilo", spiega al Corriere del Ticino Renzo Zanini, capo dell’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati del Cantone. 

"L'importante è avere una chiara idea dell'offerta"

Il Cantone, continua Zanini, "cerca sia collaborazioni con strutture ricettive, ma soprattutto nuclei di appartamenti o immobili di grandi dimensioni che possiamo utilizzare nella loro totalità. L’importante per noi è avere una chiara idea dell’offerta, anche per contenere i costi, elemento imprescindibile in questo momento". Un contenimento dei conti già attuato in passato. "Lo abbiamo fatto già nel 2023 e nel 2024, riducendo l’intensità della presa a carico e quindi aumentando il numero di persone - prima degli adulti e dopo anche dei minorenni non accompagnati - assegnate a ciascun operatore. Per il 2025, invece, stiamo ragionando sulla possibilità di rivedere l’entità di alcune prestazioni di aiuto sociale e sulla riduzione dei costi per gli alloggi", aggiunge il capoufficio, specificando come "non bisogna fare l'errore di non investire nella prima fase d’integrazione, perché altrimenti corriamo il rischio di spendere molti più soldi sul lungo periodo. Le persone che non riusciamo ad agganciare rapidamente rischiano infatti di rimanere a beneficio delle prestazioni assistenziali molto più a lungo, con conseguenze evidenti sulla spesa dello Stato".