Rivedere il taglio di 10 milioni ai sussidi di cassa malati, deciso dal Gran Consiglio nell'ambito del Preventivo 2025, facendo in modo che i sussidi nel 2025 vengano erogati sulle stesse basi del 2024. È quanto chiede un'iniziativa legislativa, presentata oggi da Il Centro, uno dei partiti la cui maggioranza aveva approvato il taglio in Parlamento. Cos'è cambiato dunque? "Il Gran Consiglio ha approvato la misura perché era uno degli elementi che permetteva di contenere il deficit in proporzioni accettabili", ha sottolineato il capogruppo Maurizio Agustoni in conferenza stampa. "Nel frattempo è arrivata la comunicazione della BNS, che stima in 80 milioni la quota parte destinata al Canton Ticino. Inoltre i dati di preconsuntivo comunicati alla fine dell'anno dicono che i conti nel 2024 sono migliorati di circa 26 milioni rispetto a quanto era stato preventivato. Se aggiungiamo questi 80 milioni ai 26 registrati nel 2024, abbiamo un miglioramento dei conti pubblici per il 2025 di 106 milioni rispetto al Preventivo. Dato che il deficit previsto era di 96,6 milioni, i conti potrebbero chiudere con un utile di esercizio di circa 10 milioni".
"Carte in tavola sono cambiate"
In poche parole, ha aggiunto il presidente de Il Centro Fiorenzo Dadò, "le carte in tavola sono cambiate" da quando è stata presa la decisione in Gran Consigio. Sulla possibilità di sostenere il referendum lanciato dalla sinistra, che sta raccogliendo le firme in questi giorni, Dadò ha lasciato la porta aperta. "Il referendum deve essere ancora consegnato, vedremo se riuscirà nei prossimi giorni. Se il Gran Consiglio non dovesse trovare una maggioranza, saremo disposti a sostenere il referendum. Riteniamo che questa misura non sia più giustificabile".
Risposta "alle preoccupazioni della popolazione"
"È un segnale che è coerente con le preoccupazioni espresse dalla popolazione", ha aggiunto Agustoni in relazioni alle crescenti difficoltà economiche delle persone. “Confidiamo che attorno a questa proposta si possa creare una maggioranza in Gran Consiglio, che almeno nel 2025 permetta alle famiglie del ceto medio di non essere confrontate con una riduzione del loro potere d'acquisto”.
La reazione di "Stop ai tagli"
In una presa di posizione, il comitato Stop ai tagli, composto soprattutto dal fronte rossoverde e sindacale, ha fatto sapere di avere accolto con favore la proposta del Centro. "Questo cambio di rotta è innanzitutto un primo risultato della pressione popolare, dopo che il referendum lanciato dal Comitato Stop ai tagli ha raccolto con facilità oltre 11'000 firme". Il comitato "si appella ora a Plr-Lega-Udc: fare un passo indietro e sostenere con urgenza l’iniziativa parlamentare de Il Centro è un atto di dovuta responsabilità nei confronti delle famiglie che abitano nel Canton Ticino".
E quelle di Plr e Lega
Il PLR si è già detto scettico: “i soldi della BNS – ci spiega il presidente Alessandro speziali – devono dare ossigeno alle politiche di sviluppo e di rilancio, non di assorbimento della spesa”. L’obiettivo, ad ogni modo, è di sottoporre l’iniziativa al Parlamento il più presto possibile. La Lega, invece, si dice sorpresa per questa – citiamo - “giravolta” visto quanto votato appena due mesi fa. Il coordinatore Daniele Piccaluga, da noi contattato, afferma che la volontà è di continuare a puntare sull’iniziativa leghista che chiede la deducibilità totale dei premi dalla tassazione. E sul tema, ricordiamo, c’è anche l’iniziativa PS che chiede una soglia massima pari al 10% del reddito.