Ticino
Il Comitato contrario all'acquisto dello stabile EFG: "Basta sprecare soldi pubblici"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
5 mesi fa
In vista delle votazioni del 9 giugno, quando i ticinesi dovranno anche esprimersi sull'acquisto dello stabile Efg di Lugano, dove il Cantone vuole insediarvi la futura Città della Giustizia, oggi si è presentato il Comitato contrario all'acquisto, composto da Verdi, Avanti con Ticino&Lavoro, HelvEthica e Udc.

"Basta sprechi! - No all'acquisto dello stabile Efg". È con questo slogan che il comitato contrario all'acquisto dell'edificio luganese dove il Cantone vuole insediare la Citta della Giustizia si è presentato, lanciando di fatto la campagna per il "No" al tema che sarà oggetto di voto il prossimo 9 giugno. L'alleanza è composta da a Verdi, Avanti con Ticino&Lavoro, HelvEthica e Udc. Ricordiamo che lo scorso febbraio il Gran Consiglio, con 54 sì, 26 no e un astenuto, ha votato a favore dell'acquisto della struttura, dove sorgerà la cittadella della giustizia. Un progetto da 76 milioni di franchi, a cui se ne aggiungeranno altri 6,44 per la ristrutturazione dello stabile. Ma il legislativo ha anche dato luce verde al referendum finanziario obbligatorio, portando di fatto i ticinesi al voto.

"Una palla di neve che si trasforma in valanga"

Al costo del progetto "dovranno aggiungersi altri 55 milioni per la ristrutturazione", ha spiegato a Ticinonews la deputata Udc Roberta Soldati. "Se consideriamo che lo stabile avrà un costo di gestione amministrativa annuale di 2.5 milioni, questa somma capitalizzata su tre decenni arriva a toccare i 76 milioni. A qualunque cittadino chiamato oggi a fare dei sacrifici appare sicuramente troppo". Inoltre, ha concluso Soldati, "le trattative per l'acquisto dello stabile sono in corso dal 2019, da allora non si è fatto avanti nessuno per comperare l'edificio a questa cifra. Ciò mi fa presupporre che ci sono dei margini di manovra per rinegoziare il prezzo".

"La giustizia ha necessità di uno stabile funzionale"

La giustizia, ha detto dal canto suo Amalia Mirante, deputata di Avanti con Ticino&Lavoro, "probabilmente non ha necessità di un palazzo prestigioso, ma di uno stabile idoneo, moderno e funzionale ai compiti che deve assolvere". Per la deputata ecologista Samantha Bourgoin, inoltre, "È inutile avere la scusa di possedere uno stabile molto grande per mettere insieme i diversi gradi di giudizio. Questi devono restare separati per la salute stessa della giustizia". Oltre al costo c'è anche l'aspetto del benessere sul posto del lavoro. "Se manca la parte umanistica non riusciamo a migliorare", ha dichiarato Roberto Ostinelli, deputato di HelvEthica.