
Da questa mattina il Centro aeronautico di Lodrino ha aperto le porte al pubblico. Lo ha fatto nell’ambito dell’Open Air-Port Riviera 24, manifestazione che vuole mostrare l’evoluzione della tecnica aeronautica e il potenziale dell’aeroporto ticinese. Elicotteri, aerei a elica e aeromodelli attireranno sicuramente l’attenzione dei più curiosi, ma il protagonista principale della giornata sarà un modello statico del drone EH126s della EHang, primo apparecchio di questa categoria adibito al trasporto di persone che nell’ottobre dello scorso anno ha ottenuto il via libera ad operare in Cina. Ne abbiamo parlato con Claudio Böer, ex vicepresidente del Consiglio SUPSI, ora implicato in uno dei progetti legato a questo tipo di velivoli.
Le caratteristiche di questo drone
"Sembra un oggetto che viene dal futuro, anche se è basato su tecnologie ormai ben acquisite sia per quanto riguarda i materiali, è fatto in fibra di carbonio, sia a livello di informatica, perché si tratta di un velivolo autonomo e biposto". A questo si aggiungono altre caratteristiche, soprattutto per quanto riguarda l'energia che muove questo drone. "È completamente elettrico, si muove grazie a otto motori elettriche con doppie eliche che girano contemporaneamente, un aspetto ottimale dal punto di vista della sicurezza".
Il suo possibile impiego in Svizzera
L'idea è quella di utilizzare questo tipo di droni in montagna, ma non solo. "Possono essere impiegati come supporto ai pompieri in caso di fiamme in edifici complessi, ma la nostra idea è quella di creare un impiego parallelo alle funivie: riuscire a portare le persone da un punto A a un punto B in modo automatico. Questo perché con l'isoterma di zero gradi che si registra sempre più in alto, molte funivie che si trovano a basse quote dovranno essere dismesse e il drone, in questo caso, potrebbe rappresentare un'alternativa interessante".
Una certificazione complicata
In Cina, come scritto, questo drone può essere impiegato per voli commerciali, ma in Svizzera il problema più grande riguarda la certificazione di questi apparecchi. "I droni telecomandati si possono guidare senza troppi pericoli, ma quando si portano dei passeggeri e si sorvolano città o montagne la certificazione è più complessa. Bisognerà quindi aspettare il via libera dalle autorità svizzere, un processo che potrebbe richiedere anche un paio di anni".