Lugano
Il futuro di Villa Heleneum è incerto, tre le ipotesi
©Chiara Zocchetti
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Redazione
9 giorni fa
Con la fine della mostra "Arcadia" il 12 gennaio, anche la fondazione Bally ha cessato di esistere. Ora spetta alla città di Lugano decidere del futuro della villa Heleneum.

Era il 12 novembre 2022 quando la Fondazione Bally celebrava il suo arrivo a Villa Heleneum. Oggi, a soli due anni di distanza, si prepara a lasciarla. Con la chiusura della mostra Arcadia il 12 gennaio, cala il sipario su uno dei legami più significativi tra arte, cultura e la città di Lugano. La fondazione aveva costruito il suo programma valorizzando la storia e le leggende del territorio. Mostre, incontri e spettacoli, frutto della collaborazione tra artisti affermati ed emergenti, hanno animato il luogo per anni. Ora, però, tutto questo giunge al termine. “Chiaramente non ci fa piacere perché con la Fondazione Bally si era portata una visibilità internazionale per la città", commenta il vicesindaco Roberto Badaracco. "Avevano dato un lustro incredibile. Se n’era parlato in tutto il mondo. C’erano diversi giornalisti stranieri venuti qua e il loro progetto culturale era molto bello”.

Dalla cessione della ditta madre alla chiusura

In realtà, il contratto d’affitto con la città prevedeva una scadenza nel 2026, ma grazie a una clausola, la Fondazione ha deciso di chiudere anticipatamente e restituirà la Villa entro fine febbraio. Segnali di questa decisione, però, erano già nell’aria: “C’è stata la cessione della ditta madre della Bally agli americani e ci siamo chiesto cosa sarebbe successo", ricorda Badaracco. "Si parlava di licenziamenti a Caslano e ci siamo fatti qualche pensiero. La svolta è avvenuta quando c’è stato il cambio di CEO e un cambiamento di strategia. Abbiamo incontrato il nuovo CEO che ci ha detto che dovevano risparmiare e quindi anche la fondazione non avrebbe ricevuto i fondi necessari per proseguire l’attività. L’idea finale è stata la chiusura”, afferma Roberto Badaracco.

Tre vie per il futuro

Per Lugano, il progetto Bally era un valore aggiunto, sia culturalmente che in termini di visibilità internazionale, senza dimenticare i benefici economici. Ora si aprono nuovi scenari e il Municipio dovrà fare delle valutazioni: “Il Municipio deve valutare come proseguire. Può farlo in tre maniere. La prima è quella di valutare tutte le richieste e assegnare a qualcuno la villa. La seconda è quella di fare un concorso per conoscere i vari progetti e valutare quello più valido. La terza ipotesi, e spero non si realizzi, è la vendita, vista la situazione non ottimale della città”, sottolinea il vicesindaco di Lugano.

La speranza è che il progetto continui

Il Municipio dovrà quindi decidere il futuro di Villa Heleneum. Le opzioni sono molte ma, almeno per Badaracco, le speranze sono chiare: “La mia speranza è che la tradizione di questa villa venga proseguita, perché dura da oltre 100 anni. Spero si possa trovare un progetto culturale forte che possa dare seguito a tutto ciò che c’è stato nei decenni precedenti e con la Fondazione Bally, in modo di dare un valore culturale, sociale e economico alla città”, conclude Roberto Badaracco.

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