Cicloturismo
Il giro del mondo una pedalata dopo l'altra, l'avventura di Armando Costantino
Ginevra Benzi
un giorno fa
Armando, 27 anni, parte questa mattina in bicicletta per un viaggio intorno al mondo dalla durata di almeno tre anni. Attraverserà quattro continenti affrontando temperature estreme e raggiungendo Paesi lontani, con la volontà e la passione come uniche compagne.

“Bisogna essere disposti a lasciare qualcosa per trovare qualcos’altro”. Munito solo di una bicicletta, dell’essenziale per sopravvivere e di tanta, tanta passione, questa mattina alle 11 presso la stazione di Lamone Armando Costantino, 27 anni, farà la prima di una lunga serie di pedalate che dal Ticino lo porteranno in giro per il mondo. Un viaggio che dovrebbe durare almeno tre anni, durante i quali il cicloturista ticinese attraverserà quattro continenti, dove dovrà affrontare temperature e luoghi estremi, lontani dalla realtà a cui siamo abituati. A fargli compagnia solamente la sua buona volontà e la sua due ruote, rigorosamente non elettrica. Noi lo abbiamo incontrato qualche giorno prima della partenza per farci raccontare la sua avventura.

Una passione nata in montagna

“Sono sempre andato in bici, mi è sempre piaciuto”, ci racconta Armando. “Purtroppo, però, in Calabria – dove ho vissuto fino agli 11 anni – non era evidente, in quanto le strade da percorrere erano sempre troppo trafficate e pericolose. Ma una volta giunto in Ticino mi sono innamorato della montagna, che ho iniziato a frequentare dapprima con delle escursioni a piedi e poi in bici, grazie a degli amici che già praticavano questo sport”. Fra le prime cose, il cicloturista si è cimentato nel downhill dove, però, ha subìto alcuni infortuni, l’ultimo dei quali la rottura alla caviglia che lo ha costretto tre mesi in stampelle. “In quel periodo mi sono reso conto di quanto fosse importante per me potermi muovere liberamente ed essere indipendente. Ho infatti scoperto che ci sono altri ragazzi che viaggiano in questo modo, decisamente più economico. Con un budget minimo puoi arrivare davvero in un sacco di posti”. Un’ispirazione presa da altri cicloturisti che prima di lui hanno affrontato viaggi estremi e che gli hanno consigliato le attrezzature da avere per un’avventura di questo tipo. “Con il downhill sei limitato, perché o vai in pista o sui tracciati di montagna. Con il cicloturismo invece andare in bici è tutta un’altra esperienza”.

I primi viaggi e la nascita dell’idea di un viaggio attorno al globo

Armando è convinto che chiunque può affrontare un viaggio simile, partendo ovviamente con degli spostamenti tranquilli e possibilmente in località dove ti senti a tuo agio e dove parlano la tua lingua. Poi col tempo il livello si può alzare. “La cosa importante è restare costantemente allenati, quindi alzarsi tutti i giorni con l’intenzione di fare un giro in bicicletta. In questo modo tutti possono essere pronti a partire”. La sua prima avventura si è svolta nell’estate del 2023 proprio in Ticino, dove pedalando è passato per tutti i 106 comuni ticinesi in 13 giorni. “A questo primo piccolo viaggio ne è seguito uno autunnale/invernale dal 28 ottobre al 6 gennaio, dove ho fatto il giro dell’Italia”. Due mesi e mezzo di sole pedalate fino alla Calabria, dove si è fermato per trascorrere due settimane in famiglia. “Ammetto che stare via così tanto da casa non è stato evidente, ma tornando verso il Ticino mi sono reso conto che è una cosa che amo fare, soprattutto perché ti mette alla prova e tu puoi contare quasi unicamente su te stesso”. Da lì l'idea di allargare i propri orizzonti.

Un viaggio, diverse tappe e quattro continenti

Come detto, fra poche ore prenderà quindi il via questa grande avventura. La prima tappa, per uscire dal Ticino, sarà raggiungere San Bernardino. Una tratta che, a causa della neve, sarà da percorrere per forza di cose in bus attraverso la galleria. “E una volta raggiunta la località grigionese inizierà in tutto e per tutto la mi avventura, la cui prima meta è la Germania, da dove proseguirò per la Danimarca e la Svezia fino a Capo Nord, in Norvegia. E questa prima tratta sarà non solo estrema, ma anche molto interessante per via delle temperature, che si aggirano attualmente attorno ai -30°C”. Una volta attraversato il Nord Europa, il cicloturista si dirigerà verso sud per attraversare tutta la Lapponia, arrivare in Polonia e in Lituania e proseguire in Turchia. “Qui inizierà il vero e proprio viaggio perché sarò fuori dall’Europa”. Dalla Turchia alla Georgia fino all’Azerbaijan. Da lì attraverserà con il traghetto il Mar Caspio per giungere in Kazakistan e proseguire l’avventura in tutti gli stati vicini. Ma in un viaggio in cui si attraversano così tanti confini bisogna sempre tenere sotto controllo la situazione visti. In questo senso Armando ci ha spiegato che avendo sia la nazionalità svizzera che italiana la questione è stata meno complicata del previsto. “In Georgia, come cittadino italiano, posso sostare un intero anno senza visto. In Azerbaijan ad essere un po’ complicato non è tanto il visto, quanto piuttosto l’accesso nel Paese poiché sono in conflitto con l’Armenia e con un’altra nazione confinante. Ma in quei Paesi, va un po’ a discapito dei doganieri. In Kazakistan invece posso sostare solo 30 giorni, ma se voglio fermarmi più a lungo basta che vado in Kirghizistan per un po’ per poi rientrare, dove avrò diritto ad altri 30 giorni. In ogni caso avviserò regolarmente la Farnesina sul dove mi trovo e consulterò costantemente la piattaforma ‘Viaggiare sicuri’, anche per essere certo di fare tutto in regola, dai vaccini ai visti”. Una volta attraversata la steppa occidentale, Armando proseguirà la sua avventura verso la Mongolia e la Cina (nei mesi caldi), per poi scendere nelle isole indonesiane ed entrare in Australia. “Lì percorrerò tutta la costa passando per l'Outback desertico fino a Sydney, da dove vorrei prendere una nave, magari cargo, che mi porti a sud del Cile. L’idea è quella magari di lavorare a bordo per pagare il viaggio”. Il bello di girare il mondo, ci dice sempre Armando, sono i diversi tipi di accoglienza dei diversi popoli. “È fantastico vedere come vive la gente fuori dalla nostra realtà, davvero troppo frenetica e legata ai social. Un viaggio di questo tipo ti permette infatti di ampliare i tuoi orizzonti e scoprire culture e tradizioni che, stando fermi in un posto, non conosceresti mai”. Una volta arrivato in Cile il viaggio proseguirà verso nord, passando dal Perù, Ecuador, Colombia e  Venezuela – dove per accedere ho dovuto fare il passaporto vaccinale – per poi dirigersi in Canada passando ovviamente per gli Stati Uniti. “Sarebbe un mio sogno tornare nel continente europeo fino a casa, passando per vie terrene. Ciò significherebbe attraversare l'Alaska e la Siberia per arrivare in Russia, passando dallo Stretto di Bering, dove le temperature arrivano anche -55°C. Durante l'inverno si forma infatti un'autostrada di ghiaccio che collega i due continenti”.

Non pensare ai timori è un primo passo per partire

Certo è che un viaggio simile può far sorgere qualche timore, “ma se inizio a pensarci non parto più. È ovvio che ogni tanto mi spavento a pensare a quello che mi aspetta. Potrei farmi male oppure perdermi, ma è un rischio che ho deciso di correre perché è un’avventura che sogno da diversi anni. Forse sono un po’ incosciente, ma il desiderio è quello di partire”. Per tenere costantemente aggiornati famigliari e amici, Armando ha comprato un GPS la cui posizione sarà visibile anche da loro tramite un’app sullo smartphone.

Organizzazione, la base per un viaggio in sicurezza

Ma come ci si organizza per affrontare un’avventura di questo calibro? Armando ci ha spiegato che per prima cosa è necessario avere un buon mezzo, motivo per cui ci sono voluti circa 6 mesi per scegliere la bici perfetta per questo lungo itinerario, per il quale Armando sarà anche munito di ruote chiodate – che verranno montate da un meccanico in Finlandia – per affrontare le strade ghiacciate. “Per quanto riguarda il dormire la soluzione migliore è essere provvisti di una tenda, in modo da risparmiare ulteriormente. Sulla questione cibo mi arrangio facendo delle piccole spese e cucinandomi i pasti. Poi eviterò di sostare per troppo tempo nelle località europee maggiormente costose”. Una volta fuori dall’Europa tutto dovrebbe essere più economico, “è chiaro, però, che dovrò adattarmi e cambiare il mio stile di vita e la mia alimentazione. Sarà interessante e al contempo divertente, perché fino ad oggi non mi è mai capitato di dover mangiare cibi troppo particolari”. Ma come ci si finanzia un viaggio simile? “Negli ultimi tre anni – oltre ad allenarmi costantemente – ho svolto diversi lavori che mi hanno permesso di risparmiare qualcosina, poi ovviamente ho avuto un po’ di aiuto anche dalla mia famiglia”. Armando ha anche creato una piattaforma dove oltre a illustrare il suo viaggio è possibile aiutarlo finanziariamente per arricchire la sua avventura. Per chi volesse assistere alla partenza, l'appuntamento è questa mattina alle 11 alla stazione FFS di Lamone.