
“Chi viene apertamente e personalmente attaccato ha la mia solidarietà”. Con queste parole la direttrice del Decs Marina Carobbio ha introdotto la risposta alle interpellanze che chiedono lumi sulla nomina di Désirée Mallè e Mattia Pini all’Ufficio dell’insegnamento del medio superiore. Un sostegno rivolto ai due insegnanti che il Governo, analizzata la sentenza del Tram e rivalutate attentamente tutte le candidature, ha deciso di rinominare, ma anche al capo della Divisione scuola Emanuele Berger criticato da un atto parlamentare Plr in merito all’altro tema d’attualità sulla scuola: i 13 studenti al DFA ai quali è stato comunicato che a fine formazione non avranno un incarico. Proprio su quest’ultima questione, Carobbio si esprimerà nel dettaglio nelle prossime sessioni. A inizio risposta ha però voluto spiegare: “Da quando sono direttrice del Decs ho lavorato per promuovere progetti condivisi e far emergere eventuali criticità. Alla luce dei problemi sulle stime dei docenti ho deciso di promuovere un’analisi interna al Dipartimento. Se emergeranno anche responsabilità si prenderanno provvedimenti. Stiamo già lavorando e scagliarsi contro chi non può difendersi non è corretto".
"Dispongono di tutti i requisiti richiesti"
Come detto, rispondendo all’interpellanza sulle nomine sconfessate dal Tram, Carobbio ha annunciato la nuova decisione del Governo: ovvero la conferma della nomina in "job sharing" dei due prescelti con una seconda decisione. E questo alla luce della nuova analisi accurata di tutte le candidature e dei requisiti richiesti. Rispondendo in modo specifico alle domande, ha poi specificato che il concorso è stato prolungato per avere un ventaglio maggiore di candidati e i due prescelti l’avevano già inoltrata nella prima tornata. Alla fine, cinque candidature erano state ritenute interessanti e tutte sono state considerate nel processo di selezione. Entrambe le persone nominate, infine, dispongono di tutti i requisiti richiesti. Per ragioni di tempo, non è stato possibile rispondere a tutte le domande.
Verso un altro ricorso?
Molto critici i due interpellanti. Giuseppe Sergi, dell’MpS, ha parlato di “decisione che non risponde alle esigenze della scuola e che ha creato un forte malcontento”. Evaristo Roncelli, di Avanti con Ticino&lavoro, di “motivazioni irrispettose”. È verosimile attendersi un altro ricorso contro questa seconda decisione. Così ci ha fatto sapere il legale Gianluca Padlina. Sempre Sergi, presentando la sua interpellanza, ha anche attaccato il PLR: “Il mio partito ha sempre criticato la politica della scuola portata avanti da Bertoli”, ha detto. “Per questo trovo inaccettabile l’interpellanza del Plr, perché quella politica allora l’ha sempre condivisa”.