Bellinzonese
Il maltempo ha rovinato l'intero raccolto
Redazione
9 mesi fa
Risveglio da incubo per gli agricoltori della regione dopo le devastanti piogge e grandine di ieri sera. Campi all'aperto completamente distrutti e danni materiali per le colture in serra.

Torniamo a parlare di maltempo e lo facciamo riferendoci alla tempesta che ieri sera si è abbattuta sul Bellinzonese, con 37,1 mm di pioggia caduta in appena 10 minuti, nel pieno dell’allerta di grado 4 diramata da MeteoSvizzera, in seguito revocata. Un evento estremamente breve ma molto violento e localizzato che oltre agli allagamenti ha messo a dura prova i campi e le colture all’aperto. “Abbiamo perso tutto il raccolto destinato all’autunno”, queste le parole di Roberto Mozzini, titolare dell’omonima azienda agricola del Bellinzonese che a causa delle forti pricipitazioni e della grandine di ieri sera ha trovato i campi completamente devastati. Salve le colture in serra che hanno però subito danni sempre a causa del maltempo.

"Impossibile salvare qualcosa"

“I campi all’aperto - spiega Mozzini - hanno subito dei danni molto importanti, specialmente nella nostra zona. È impossibile salvare qualcosa. Proprio ieri avevamo piantato anche delle verze e stamattina non si trovano neanche più le piantine. Tutto il raccolto che avevamo previsto non ci sarà più, quindi le colture autunnali come verze, cabis o zucchine sono tutte andate”.

Danni materiali anche alle serre

Non solo i campi all’aperto hanno subito una devastazione, l’ingresso dell’azienda agricola questa mattina era invasa dal fango e dalla grandine. Mozzini e i suoi collaboratori anziché svolgere le abituali mansioni hanno dovuto sgomberare tutto. E anche le colture in serra, seppur in maniera ridotta, hanno subito dei danni: “Abbiamo avuto dei danni specialmente materiali, dei vetri si sono rotti e quindi le piante si sono rovinate. La produzione in questo caso va avanti”, precisa Mozzini.

Investire di più nelle colture protette? È caro

Il maltempo non sembra dare tregua all’agricoltura in questi anni: “Passiamo dalla siccità estrema a dei temporali estremi come quelli degli ultimi giorni. Senza contare che ogni weekend colpisce un luogo diverso e questa volta è toccato a noi, non possiamo farci niente”. Qualche opzione per ovviare a tutto ciò in futuro ci sarebbe, ma difficile da realizzare a causa del costo elevato: “Penso che se vogliamo salvare di più i nostri raccolti probabilmente dobbiamo investire maggiormente nelle colture protette. In quel caso ci sarebbero dei danni materiali ma almeno la coltura va avanti”, conclude Mozzini.