
Sta creando molte polemiche la vignetta pubblicata questa mattina da GAS.Social - Community. Nel fotomontaggio, pubblicato da Corrado Mordasini, viene rappresentato il deputato de LaDestra Sergio Morisoli vestito da prete e accompagnato dalla scritta: "Morisoli: io alla scuola ci tengo. Lasciate che i bambini vengano a me". Chi conosce la cronaca politica, sa che si parla dell'opposizione di Morisoli alla fase di sperimentazione de "la scuola che verrà", ma il riferimento agli scandali di pedofilia all'interno della Chiesa sono decisamente tangibili, suscitando indignazione tra i deputati in Gran Consiglio.
A partire dal collega democentrista e di AreaLiberale Paolo Pamini: "Se un attacco del genere fosse stato fatto a me non mi sarebbe dispiaciuto: vorrebbe dire che chi sostiene la riforma scolastica di Bertoli è davvero a corto di argomenti. Sono alla canna del GAS, verrebbe da dire. Sergio ha sei figli e ha speso una vita nelle scuole, con correttezza e professionalità: battute e riferimenti del genere sono altamente fuori posto. Ad ogni modo, se Mordasini ci tiene davvero alle sorti della scuola ticinese il 23 settembre voterà No...".
Della stessa linea Tiziano Galeazzi, Udc: "La satira in questo cantone ci potrebbe anche stare e più o meno tutti ci siamo passati, ma quando si trasforma in un veicolo tendenzioso, volgare e in questo caso anche fin troppo diffamante e subdolo con un chiaro riferimento alla Chiesa e alla pedofilia non è piu accettabile. I moralizzatori del politicamente corretto diventano aguzzini. Vi è purtroppo da aspettarsi un silenzio tombale da questa frangia della politica cantonale anche in questo caso. Vergognoso e squallido. Mi auguro che il nostro collega e capogruppo reagisca nelle sedi giuridiche appropriate. Mi sento solo di solidarizzare con Sergio".
Solidarietà anche da parte degli esponenti di altri partiti. Fabio Schnellman, Plr: "Fotomontaggio poco opportuno e che lascia spazio a terribili interpretazioni. L'offesa diretta alle persone per contrastare un'idea differente trovo sia un'arma squallida". Simile l'opinione di Sara Beretta Piccoli, PPD: "Ultimamente con certe vignette si sta andando un po' troppo oltre. Non è corretto mischiare tematiche così importanti solo per fare clamore. Sono cose che mi urtano parecchio, specialmente quando si tira in ballo così a sproposito un tema su cui un po' di sensibilità sarebbe a dir poco opportuna".
Massimiliano Robbiani, Lega dei Ticinesi: "Eppure Mordasini sa bene cosa si prova quando aleggia lo spettro della pedofilia nelle persone vicine e nell'ambiente di lavoro, avendo avuto due ex collaboratori che hanno dovuto rispondere a questo genere di accuse. Proprio per questo rimango spiazzato dalla sua superficialità nell'affrontare questo tema, addossandolo a persone a caso, giusto per attaccarle politicamente. E quando usi questo mezzo per attaccare il tuo avversario politico di turno, vuol dire che la forza delle tue argomentazioni è davvero debole... Mordasini dovrebbe vergognarsi per quello che ha fatto".
Il deputato Ps Henrik Bang difende invece la vignetta: "Premetto che Corrado Mordasini non ha funzioni istituzionali nel PS - esordisce - Visto come siamo abituati da ogni copertina di un noto domenicale, per questa vignetta direi che si tratta di satira che colpisce nel segno diverse problematiche quali il finanziamento pubblico delle scuole private (per le quali Morisoli ha sempre lottato), con un appunto sul serio problema irrisolto dei preti pedofili coperti dalla Chiesa. Sorrido perché i problemi dei ticinesi sono altri".
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata