
1 metro e 80 di lunghezza per 70 chili di peso. Più che un mostro sembra essere un vero e proprio esemplare da Guinness il pesce siluro avvistato nel Lago di Lugano, a Figino (vedi articolo suggerito).
“Siamo al corrente della sua presenza” ha spiegato oggi Urs Luechinger, presidente della Federazione Ticinese per l’Acquicultura e la Pesca, ai microfoni di RadioFiumeTicino. “È stato segnalato ufficialmente già qualche settimana fa all’Ufficio Caccia e Pesca e alla Polizia lacuale. Abbiamo provato più volte a catturarlo, per il momento non ci siamo riusciti e quindi l’esemplare è ancora li a far razzia di altri pesci”.
“Razzia”: termine azzeccato in questo caso considerando che la quantità di pesce di cui si nutre giornalmente un siluro è pari a circa il 2% del suo peso corporeo. Una percentuale che per il ‘mostro del Ceresio’ significa banchetti pari a 1,4 kg di pesci al giorno (persici trota, lucci e lucioperca), ovvero più di mezza tonnellata all’anno. “Di rischi per la balneazione penso proprio che non ce ne siano” prosegue Luechinger. “Parliamo comunque di una specie presente da qualche decennio lungo le rive del Po e del Fiume Ticino e di casi di aggressioni ad esseri umani non si conoscono. Pero’, il rischio per quanto riguarda il popolamento ittico dei nostri laghi effettivamente c’è, il siluro si riproduce facilmente, il Lago di Lugano è ricco di pesci per cui il siluro trova le condizioni ideali per proliferare e questo è un fatto piuttosto negativo...”
C’è chi gli attribuisce la scomparsa di un barboncino. “ Faccio fatica a credere che sia stato il siluro. Non ho mai sentito storie di questo genere. Il siluro sa benissimo cosa mangiare e non credo che nel suo menu ci siano barboncini” afferma Luechinger.
Barboncini a parte, comunque, una domanda resta ancora. Come ha fatto a finire nel Ceresio un esemplare del genere? A quando pare l’ipotesi diga di Creva sul Fiume Tresa sembra essere da scartare. “Sì, perché la rampa di risalita per pesci posizionata alla diga di regolazione del livello del Ceresio è monitorata 24 h su 24 da quando esiste. So che gli specialisti hanno controllato e di siluri passati da li non ce ne sono stati. Per cui è probabile che questo esemplare non arrivi dal Verbano”. Secondo Luechinger il predatore potrebbe essere stato introdotto involontariamente nella acque luganesi da pescatori distratti. “Spesso nella pesca si usano usano pesci vivi come esca per prendere pesci più grossi. Fra cui possono nascondersi dei siluri che quando sono piccoli si confondono con i pesci gatto. Finita la battuta di pesca questi pesci vengono poi liberati ed ecco qui il problema. Insieme all’ufficio caccia e pesca e il Dipartimento del Territorio stiamo organizzando una serie di azioni per limitare al massimo la presenza del siluro, fra cui il monitoraggio della diga con l’implementazione di un filtro che non permetta ai siluri di passare”.
In ogni caso, nella fattispecie, l’obiettivo è chiaro: il mostro del Ceresio va catturato e abbattuto.
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