Ticino
Il Museo delle Culture si trasferisce a Villa Malpensata
Il Museo delle Culture si trasferisce a Villa Malpensata
Il Museo delle Culture si trasferisce a Villa Malpensata
Redazione
8 anni fa
Nuova sede e filosofia per il Musec, che dopo 12 anni lascia l'attività all'Heleneum. FOTO

Nuova sede, nuovo logo e nuova filosofia per il MUSEC: dopo dodici anni di attività all’Heleneum, il Museo delle Culture di Lugano si trasferisce nei nuovi spazi della ristrutturata storica Villa Malpensata.

Lo storico edificio, già sede stabile del Museo d’Arte dal 1973, sarà inaugurato nella sua nuova veste il 3 maggio 2018, ma già oggi durante la conferenza stampa tenutasi nel salone centrale, accanto alle grandi vetrate riaperte dopo quarant’anni, è stato possibile vedere un’anticipazione di quello che riserva il futuro. Interventi del capo Dicastero Cultura, Sport ed Eventi Roberto Badaracco, del direttore della Divisione Cultura del Comune di Lugano Lorenzo Sganzini, del direttore del Museo delle Culture Francesco Paolo Campione e del professor Carsten Juhl (già direttore dell’Istituto di Teoria dell’Arte dell’Accademia Reale di Belle Arti di Copenhagen) hanno illustrato ad un folto pubblico la nuova realtà museale di Villa Malpensata.

Con quattro punti d’accesso, cinque piani più mezzanino e aree dedicate ad esposizioni permanenti e temporanee, collezioni private, biblioteca, sala di consultazione, laboratori di conservazione e museotecnica, bookshop e area ristoro, il MUSEC punta ad ampliare ulteriormente l’offerta culturale della città di Lugano in una sorta di continuità con il LAC ed il MASI.

Tra le tante novità lo Spazio Tesoro, ricavato da un locale finora in disuso, che ospiterà l’area espositiva permanente dove saranno presentate a rotazione una serie di opere delle maggiori collezioni del MUSEC e a cui l’accesso sarà gratuito. Sullo stesso piano l’area dedicata alle grandi esposizioni temporanee dei cicli “Altrarti”, “Orientart” e “Ethnopassion”. Il “Black Box” situato al pianterreno sarà interamente dedicata a fotografia e grafica (ciclo “Esovisioni”) mentre ai piani superiori “Cameredarte” costituirà il ciclo dedicato a collezioni e collezionisti.

Anche se mancano ancora mesi all’apertura ufficiale, il nuovo MUSEC ha già il suo pezzo forte in esposizione: si tratta di una delle dieci armature samurai da parata donate da Paolo Morigi, risalente all’inizio del periodo Edo (inizio 1600): un must-see per tutti coloro che hanno sognato con i film di Akira Kurosawa, e non solo.

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