Il Gran Consiglio manda in fumo il progetto che voleva coinvolgere il Canton Ticino in un'eventuale sperimentazione dell'uso della cannabis ricreativa. La proposta, contenuta in una mozione socialista, chiedeva che fosse proprio il Cantone a farsi promotore di un progetto pilota. Ma per la maggioranza del Parlamento, formata da Centro, Lega e Udc, non è questa la priorità, in quanto ci sono altre sperimentazioni in corso e il tema è comunque di carattere federale.

“Continuare con l’attuale quadro normativo, nonostante sempre più Paesi stanno regolamentando l’uso della canapa e le politiche attuali non hanno finora ridotto il consumo problematico, oppure avviare una vera e propria regolamentazione della produzione, della distribuzione e dell’uso della sostanza?" Ha chiesto durante il dibattito la deputata dei Verdi Giulia Petralli, ribadendo che lo scopo dei progetti pilota è vario: "Si vuole anzitutto analizzare l’impatto sulla salute pubblica, valutando gli effetti di un mercato regolamentato sulla prevenzione, sulla riduzione del danno e sulla qualità dei prodotti disponibili". Oltre a ciò, lo scopo è quello di osservare le dinamiche di mercato, "comprendendo come cambiano consumo e distribuzione con l’introduzione di un modello controllato”.

“In realtà stiamo decidendo se, nonostante ci siano già dei privati che hanno avviato dei progetti di sperimentazione in Ticino, vogliamo che lo Stato ne faccia un terzo", ha replicato il centrista Maurizio Agustoni. "Siamo già serviti di sperimentazioni: accontentiamoci di quello che c’è. La situazione finanziaria non è delle più brillanti e quindi evitiamo di investire l’amministrazione cantonale del compito di distribuire cannabis in Ticino”.