
È tramite un comunicato stampa che il Partito popolare democratico (PPD) commenta la clamorosa decisione presa ieri sera dal Comitato cantonale del PLR di bocciare la tassa di collegamento, in contrasto con la posizione espressa dal suo gruppo parlamentare.
"Un matrimonio fondato sui ricatti non può che generare decisioni scellerate" esordisce il PPD.
"Lo scorso 18 aprile il Gran Consiglio ha deciso di tagliare di 54 milioni di franchi la quota del Cantone a favore del finanziamento del trasporto pubblico" ricorda il PPD. "La maggioranza liberal-leghista, all’origine di questa proposta sconsiderata, ha sostenuto con forza questo taglio spiegando che quei 54 milioni li avrebbero messi direttamente i ticinesi pagando la tassa di collegamento."
"Il Gruppo PPD è stato l’unico ad opporsi a questo taglio irresponsabile e ha proposto, come ultima ratio, di aspettare il voto popolare del 5 giugno 2016, suscitando le ire del consigliere di Stato Claudio Zali, che ha addirittura lasciato l’aula" si legge nel comunicato. "Il Gruppo PLR si è opposto con veemenza alla proposta di rinvio, pretendendo di calare lezioni di coerenza e responsabilità."
"Senonché ieri il PLR ha deciso di fare campagna contro la tassa di collegamento, lasciando con il cerino in mano a Socialisti, Verdi e all’establishment leghista" prosegue il PPD.
"La decisione del PLR – che con una mano taglia il finanziamento al trasporto pubblico e con l’altra vota contro la tassa che esso stesso aveva usato per giustificare il taglio di 54 milioni – è la dimostrazione che le preoccupazioni espresse dal Gruppo PPD durante il dibattito parlamentare sono più che fondate: il finanziamento del trasporto pubblico in Ticino è seriamente a rischio" si legge nel comunicato. "Il Gruppo PPD si aspetta quindi che il Consiglio di Stato, in occasione della prossima seduta del 9 maggio – come gli impone la legge – risponda alla nostra interpellanza relativa al futuro finanziario del trasporto pubblico in Ticino."
"Più in generale è doverosa una considerazione" si legge ancora nel comunicato. "Rocco Cattaneo, a margine del Comitato Cantonale, avrebbe dichiarato che il Gruppo PLR “aveva preso quella decisione [sostenere la tassa di collegamento] di fronte a quello che va definito un vero e proprio ricatto”."
"Il Gruppo PPD non si è mai piegato ai ricatti e non intende farlo neanche in futuro; il Gruppo PPD si aspetta quindi che nella discussione sulla manovra di rientro il Gruppo PLR – seguendo le parole del proprio Presidente – abbia il coraggio di smarcarsi da una certo complesso di sudditanza e sia disposto a discutere le singole misure in modo puntuale, non come è avvenuto in occasione del Preventivo 2016 e, appunto, della Tassa di collegamento" si legge ancora nel comunicato. "Il PPD – come sul trasporto pubblico – si assumerà le sue responsabilità come Partito di Governo ma non sarà disposto ad accettare acriticamente pacchetti preconfezionati e tantomeno a votare provvedimenti “a scatola chiusa” contrari all’interesse dei cittadini ticinesi."
"La tanto auspicata collaborazione al centro lanciata dal presidente Cattaneo" conclude il PPD, "potrebbe cominciare proprio da qui."
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