La Banca Nazionale svizzera ha chiuso il primo semestre del 2024 con un risultato incoraggiante. Nonostante una perdita di 2 miliardi di franchi subìta tra aprile e giugno, da gennaio fino alla fine dello scorso mese è stato realizzato un consistente profitto di 56,8 miliardi di franchi, in crescita del 76% rispetto al 2023. Buone notizie per la BNS non significano però necessariamente buone notizie per la Confederazione e i Cantoni. La distribuzione di utili agli enti pubblici per il 2025 resta infatti ancora incerta. “Innanzitutto, occorre vedere se il risultato positivo verrà confermato e addirittura migliorato entro dicembre 2024”, spiega a Ticinonews Edoardo Beretta, professore di macroeconomia internazionale all’Università della Svizzera italiana. “La seconda variabile che si deve tenere in considerazione è che la BNS deve comunque accantonare parte di questi utili nelle proprie riserve monetarie”. Inoltre, l’anno scorso la Banca Nazionale ha incamerato una perdita importante di una quarantina e oltre di miliardi di franchi, che deve compensare. Vi sono quindi “tutta una serie di elementi in questo mosaico, tali per cui la BNS dovrebbe raggiungere un utile di circa 60 miliardi a fine anno per avere una minima distribuzione a Confederazione e Cantoni”, conclude Beretta.
Vitta: "Lavoriamo al preventivo facendo astrazione dalla BNS"
Ricordiamo che i Cantoni e la Confederazione rimangono a bocca asciutta da ormai due anni: nel 2022, infatti, la Banca Nazionale Svizzera aveva conseguito un buco di circa 132 miliardi di franchi; situazione poi migliorata nel 2023, quando è stato registrato un rosso di 3 miliardi. E come detto, gli enti pubblici potrebbero restare a mani vuote per il terzo anno consecutivo. Il Canton Ticino è preparato a questa eventualità. “Stiamo lavorando sul preventivo 2025 facendo astrazione dalla BNS, proprio perché attualmente nel suo bilancio è riportata una perdita di 53,2 miliardi di franchi”, afferma il direttore del DFE Christian Vitta. “La prudenza ci impone quindi di non considerare al momento nessun introito legato alla distribuzione degli utili”.
Due situazioni diverse
L’ultima volta il Cantone aveva invece inserito gli utili della BNS, andando incontro a delle critiche. Vitta ci tiene tuttavia a ricordare che “in quella situazione vi era una grossa differenza rispetto a oggi: la BNS non aveva a bilancio una perdita riportata, bensì un’eccedenza importante in miliardi di franchi". Quello è stato un anno straordinario, "in quanto è stata bruciata la riserva e, in più, è stato accumulato un riporto a bilancio negativo”. A suo tempo quindi “i dati a disposizione al momento dell’allestimento del preventivo permettevano di avere una prospettiva di distribuzione. Oggi la situazione, come detto, è diversa”.
Le tempistiche
Nel frattempo, stanno avanzando i lavori sul preventivo, che verrà presentato a fine settembre. L’ultima volta alcune misure sono state criticate, ma “quando si fanno esercizi di questo tipo è sempre difficile avere uno spettro allargato di consenso. Noi ci stiamo lavorando e le misure le presenteremo, come detto, per la fine di settembre”, termina Vitta.