L'intervista
Il ruolo delle donne nella mafia italiana, "Oggi entrare in questo mondo è una scelta"
© Ticinonews
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Redazione
5 giorni fa
Una tavola rotonda per fotografare il ruolo della donna all'interno della mafia. Un ruolo con diverse sfaccettature, che nel corso degli anni ha subito cambiamenti. Il tema era al centro di una tavola rotonda svoltasi negli scorsi giorni all'USI. Ne abbiamo parlato con la giornalista italiana Alessia Truzzolillo.

"La mafia declinata al femminile”. È il titolo dell'evento promosso dall'Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) tenutosi negli scorsi giorni al Campus Est USI-SUPSI di Lugano. Una tavola rotonda con al centro il ruolo della donna sia tra le vittime e i persecutori della mafia, sia tra i promotori della stessa. Ne abbiamo parlato con Alessia Truzzolillo, giornalista per LaC News24 e corrispondente Ansa, ospite all'evento.

La mafia e le donne, qual è la prima parola che le viene in mente?

"Sicuramente, pensando alla mafia e alle donne, la prima parole che mi viene in mente è disgrazia. Nascere in una famiglia di mafia, associarsi a una famiglia di mafia o sposare un uomo di mafia non ha portato, storicamente, a nessun lieto fine. Le storie finiscono con la perdita più grave, quella di un figlio, oppure con la morte di un marito, magari in carcere al 41 bis, o dietro alle sbarre, in prigione".

La cronaca spesso ha portato alla luce storie di donne vittime della mafia, ma anche di sostenitrici. Una donna, al giorno d’oggi, è libera o è ancora obbligata a sostenere la mafia?

"Secondo me, parlo dal mio punto di vista e in base alla mia esperienza, le donne oggi fanno una scelta. Rispetto al passato ora hanno più opportunità di sganciarsi dalle famiglie di mafia e da certe logiche mafiose. Oggi esistono più strumenti, in particolare in Italia, che vengono offerti a chi vuole uscire da determinati ambienti. Chi resta, quindi, lo fa con convinzione e per propria scelta".

Vale ancora vedere la donna all’interno della mafia come protettrice dell’omertà, o ad oggi ha assunto un ruolo più importante?

"La donna mantiene sempre il ruolo di rappresentante di determinati valori mafiosi, lo fa quando decide di restare all'interno di una famiglia di appartenenza. Mi riferisco ai valori inerenti l'educazione dei figli: molti madri hanno armato le mani dei propri eredi per eseguire vendette e portare avanti attività criminali, magari in assenza dei capi clan. Oggi, però, le donne riescono a ricoprire anche ruoli 'di regia' all'interno delle cosche, sempre con il benestare della componente maschile".