Società
Il sottile limite tra videogames e gioco d’azzardo, Palazzo: "Debiti fino a 1'500 franchi"
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Redazione
4 ore fa
Le nuove modalità di acquisto nei giochi online sono un pericolo perché sono troppo simili al gioco d’azzardo. È l’allarme lanciato da Ingrado. Nel mirino soprattutto gli acquisti in app e le scatole o i pacchetti dal contenuto a sorpresa. E per i produttori tutto ciò rappresenta un business miliardario. A Ticinonews ne abbiamo parlato con un’esperta.

I videogames stanno diventando sempre più simili al gioco d’azzardo. A lanciare l’allarme, ieri, è stato Ingrado. Ma com’è successo tutto ciò? Una volta i produttori guadagnavano con la vendita di giochi o eventualmente abbonamenti. Oggi però vi sono altri metodi di monetizzazione grazie agli acquisti in app. Ecco quindi che anche dei semplici o banali giochi sono riusciti a diventare vere e proprie miniere d’oro: Candy Crush Saga, Royal Match, Coin Master, Monopoly Go, Gardenscapes. Probabilmente uno di queste app è installata sul vostrosmartphone e sono proprio quelle che nel 2023 hanno fatturato tra i 600 milioni e il miliardo di dollari. Questo grazie a sfide accattivanti che spesso, difficili da superare, convincono gli utenti a investire pochi franchi per andare avanti, con il rischio che uno perda il conto di quanto ha già investito. Ma altre strategie sono anche più infide, come le Loot Box: delle scatole omaggio che si vincono quando si completa un livello, ma che si possono anche acquistare. Finché non le si apre non si conosce il contenuto. Una vera e propria lotteria quindi, anche perché in alcuni casi i premi possono anche avere un valore nella vita reale. Ad esempio su Counter Strike 2, un gioco di combattimento, le armi sono un vero e proprio bene di lusso. Le più rare possono raggiungere cifre stellari, fino a decine o centinaia di migliaia di dollari. Per una particolare versione di questo coltello sembra sia stata rifiutata un’offerta da 1,5 milioni di dollari. Un mercato dell’assurdo che può ingolosire facilmente i più fragili, pronti a investire in scatole su scatole sperando di trovare la “skin” di valore, un po’ come se fosse il biglietto d’oro della fabbrica di cioccolato.

Una gratificazione sensoriale ed emozionale

Per capire come mai i videogiochi sono sempre più simili al gioco d'azzardo abbiamo parlato della problematica con Sara Palazzo, responsabile servizi ambulatoriali di Ingrado, chiedendo anche cosa gli ha spinti a parlarne pubblicamente. “Ci ha spinti proprio il fatto che sempre di più l'industria del gioco d'azzardo concepisce dei videogiochi dove è possibile scommettere e giocare. E sono, graficamente, sempre più simili ai videogames”. Componenti che hanno come target la fascia più giovane della popolazione, attratta da quella che è “una gratificazione sensoriale ed emozionale”. Se a questo si aggiunge lo smartphone a disposizione 24 ore su 24 “l’esperienza del giovane può essere ripetuta in continuazione senza limiti”.

Differenze con il gioco d’azzardo

Ma dove sta la differenza fra un semplice videogioco e il gioco d’azzardo? Forse il fatto che nei videogames non c’è una vincita in denaro? “Questo non è sempre detto, perché ci sono sempre più giochi d’azzardo concepiti anche come dei videogames, quindi hanno dei premi in denaro. In generale però questo non avviene, anche se si vince comunque sempre qualcosa. Come le cosiddette skin necessarie a evolvere all’interno del gioco”. Quello degli acquisti nei videogames sembra essere un fenomeno in crescita, quante però le segnalazioni ricevute? E quali gli interventi? “Le segnalazioni sono rimaste invariate. 

Il pericolo che si cela dietro le micro-puntate

Tuttavia, quello che ci preoccupa è la tipologia di chi si interfaccia al nostro servizio: sono sempre più giovani che arrivano a chiedere aiuto”. A inquietare maggiormente Ingrado è però la gravità: “Ci sono situazioni debitorie già piuttosto importanti”. Palazzo ha poi voluto soffermarsi sulle micro-puntate, spiegandoci che “sebbene da una parte il giovane può anche scommettere pochi franchi alla volta giocando con il telefono, è anche vero però che questi una volta sommati possono arrivare anche a 1'500 franchi. Ci è già successo di casi di genitori disperati il cui figlio dopo pochi mesi aveva speso questa cifra in giochini sul telefono”.

Come intervenire

Cosa fare in questi casi? Anche se è bene sottolineare che questo vortice può risucchiare anche gli adulti. “Innanzitutto è importante dare il buon esempio in qualità di genitore, che a sua volta deve venir sensibilizzato quando si fa prevenzione nelle scuole. In secondo luogo il genitore non deve temere di venir giudicato e deve affrontare il problema imponendo dei limiti di tempo concordati con il giovane, sempre tenendo conto dell’andamento scolastico”. Palazzo ha poi sottolineato che è importante monitorare comportamenti problematici quali l’isolamento sociale “e correggere il tiro se si dovessero manifestare atteggiamenti simili”. Tutti questi atteggiamenti portano il giovane a rimanere spesso a casa, ad innervosirsi per cose banali come il dover andare a tavola per cena. “Questi sono segnali che è bene tenere in considerazione. Come anche il disturbo del sonno, si è visto che spesso i giovani tendono a continuare a giocare quando dovrebbero andare a dormire, e questo può portare a mal di testa e disturbi di vario tipo”, ha concluso la responsabile.