
Il Gruppo PLR intende richiamare l’attenzione del Consiglio di Stato sul crescente ruolo strategico dell’idrogeno verde, prodotto tramite elettrolisi alimentata da fonti rinnovabili, quale vettore energetico chiave per la transizione energetica, climatica e industriale. "Le sue applicazioni si estendono ben oltre la mobilità", si legge nell'interrogazione dei liberali radicali. Queste "includono lo stoccaggio stagionale di energia, l’integrazione nelle reti locali, l’industria, i trasporti pubblici e la logistica, anche in chiave transfrontaliera". A livello svizzero, progetti come quello di Axpo–Rhiienergie a Domat/Ems (GR) e le iniziative nel Canton Uri "dimostrano come sia possibile valorizzare gli impianti idroelettrici esistenti attraverso l’installazione di elettrolizzatori nei periodi di surplus idrico". A livello federale, la Strategia svizzera sull’idrogeno, adottata il 13 dicembre 2024, sollecita esplicitamente i Cantoni ad agire, promuovendo l’integrazione dell’idrogeno verde negli strumenti di pianificazione territoriale ed energetica e incentivando la cooperazione con altri enti a livello regionale, nazionale ed europeo.
Contesto transfrontaliero
Nel contesto transfrontaliero, l’Italia sta investendo massicciamente nel settore: entro il 2026 saranno attive oltre 20 stazioni di rifornimento a idrogeno e le Hydrogen Valley si stanno diffondendo in Piemonte e Lombardia. Il corridoio TH2ICINO, che si estende da Busto Arsizio a Malpensa, "rappresenta un’opportunità concreta per lo sviluppo di una rete infrastrutturale integrata con il territorio ticinese". Il nostro Cantone "potrebbe trarre vantaggio da questo contesto favorevole, grazie a":
- Una produzione decentralizzata di idrogeno verde presso centrali idroelettriche cantonali
- L’integrazione con la mobilità pubblica, stradale e lacuale, contribuendo anche alla decarbonizzazione del turismo alpino
- Stoccaggi stagionali per migliorare la resilienza della rete e rispondere alla variabilità climatica
- Lo sviluppo di una filiera certificata in sinergia con attori accademici (SUPSI, USI) e industriali
- Una cooperazione Interreg con le regioni confinanti per progetti su mobilità sostenibile, energia e innovazione digitale
PECC
Il Piano energetico e climatico cantonale (PECC), trasmesso al Gran Consiglio nel luglio 2024, fissa obiettivi ambiziosi per il 2050: indipendenza energetica, neutralità climatica e adattamento ai cambiamenti. "Tuttavia, pur citando la diversificazione delle fonti, il PECC non contiene ancora una visione strutturata sull’idrogeno verde lungo l’intera filiera: dalla produzione alla distribuzione, fino alla governance transfrontaliera". Alla luce di queste considerazioni, il Gruppo PLR invita il Consiglio di Stato a valutare l’opportunità di elaborare una strategia cantonale sull’idrogeno verde, sistemica e integrata, in collaborazione con partner nazionali e internazionali.
L'interrogazione
1. Il Consiglio di Stato intende sviluppare una strategia integrata per l’idrogeno verde che copra l’intera filiera (produzione, gestione, distribuzione, certificazione e impieghi), compresa la modalità di certificazione operativa connessa al territorio ticinese?
2. Esistono o sono previsti studi di fattibilità o partenariati con operatori pubblici o privati, volti alla produzione di H₂ verde presso centrali idroelettriche cantonali?
3. Il Cantone ha avviato o intende avviare o segue indirettamente collaborazioni con i progetti di Hydrogen Valley attivi in Piemonte e Lombardia, in particolare in ambito Interreg, navigazione, trasporti pubblici e in genere mobilità sostenibile?
4. Il Consiglio di Stato valuta di promuovere progetti sperimentali (anche robotizzati) per l’impiego dell’idrogeno in ambito navigazione pubblica, con micrologistica sui laghi o trasporti intermodali a basse emissioni?
5. Sono previste azioni di coordinamento con i centri accademici e tecnologici del territorio (SUPSI, USI, Ufficio Federale dell’Energia, Istituti di ricerca) ed omologhi esteri per l’attivazione di una filiera di certificazione e tracciabilità dell’idrogeno verde ticinese e in Ticino?
6. In che misura il PECC attualmente trasmesso tiene conto delle raccomandazioni della Strategia federale 2024 sull’idrogeno? Il Consiglio di Stato intende aggiornare il PECC alla luce di queste indicazioni?
7. Il Consiglio di Stato considera l’istituzione di un tavolo tecnico-politico transfrontaliero con Piemonte e Lombardia (nell’ambito Interreg o di una futura Commissione del Lago Maggiore permanente) anche per lo sviluppo condiviso di una rete di progettualità sull’idrogeno verde?
8. Considerato che la strategia federale sulla resilienza energetica promuove l’aumento dello stoccaggio nei bacini alpini per garantire energia durante l’inverno, il Consiglio di Stato ritiene che la produzione di idrogeno verde nei momenti di surplus idrico possa contribuire a ridurre la necessità di trattenere volumi d’acqua nei bacini alpini, alleggerendo così la pressione sui flussi a valle verso il Lago Maggiore, il Ticino e – indirettamente – sull’agricoltura irrigua del bacino del Po?
9. Considerato che l’idrogeno verde costituisce un vettore energetico ottenuto tramite un processo Power-to-X (elettrolisi) e successivamente riconvertibile in energia tramite X-to-Power (celle a combustibile o combustione diretta), il Consiglio di Stato ritiene ipotizzabile che in futuro anche questa forma di stoccaggio energetico possa essere oggetto di una fiscalità dedicata, analoga a quella oggi applicata all’energia elettrica? Se sì, quali forme di imposizione (tasse sull’energia, sulla rete, sui vettori) potrebbero ragionevolmente essere previste a livello cantonale o federale?
10. Alla luce dell’evoluzione tecnologica legata all’idrogeno verde – che consente produzione decentrata, stoccaggio locale e consumo differito, oltre alla possibile distribuzione tramite gasdotti o trasporto su camion bombolai (H₂ compresso) – il Consiglio di Stato riconosce il potenziale dirompente di questa tecnologia rispetto al tradizionale modello energetico cantonale, fondato sulla produzione idroelettrica centralizzata, il trasporto tramite rete elettrica e il consumo immediato?
In particolare:
a) ritiene che l’idrogeno possa ridefinire nel medio-lungo periodo l’architettura della rete e il ruolo della distribuzione elettrica?
b) il Consiglio di Stato sta considerando scenari alternativi o complementari che prevedano forme di autonomia energetica locale e nuovi modelli di distribuzione dell’energia basati su vettori trasportabili come l’idrogeno compresso?
11. In vista del prossimo varo del primo natante svizzero a idrogeno sul Lago dei Quattro Cantoni (Saphir), sostenuto dalla compagnia di navigazione lucernese con produzione di H2 nel Canton Uri, il Consiglio di Stato intende attivare un confronto strategico o tecnico con i Cantoni già avanzati su questa tecnologia, in particolare Uri, Grigioni e Vallese, al fine di favorire sinergie, scambio di buone pratiche e integrazione nella pianificazione cantonale e interregionale?
12. Il Consiglio di Stato ha valutato i possibili benefici dell’idrogeno verde anche in termini di resilienza infrastrutturale e sicurezza energetica, nel caso di interruzioni prolungate della rete elettrica, blackout o crisi geopolitiche dell’approvvigionamento? Esistono scenari di emergenza che contemplano l’uso dell’idrogeno come backup energetico decentrato?
13. Il Consiglio di Stato intende considerare l’integrazione delle infrastrutture per l’idrogeno (elettrolizzatori, stazioni di rifornimento, depositi di H₂ compresso) all’interno della pianificazione urbanistica e del Piano direttore cantonale, ad esempio in ambiti industriali, logistici o portuali?
14. A seguito di una nuova visione coordinata macroregionale, non sarebbe inoltre auspicabile considerare anche una revisione del Piano direttore in relazione alla pianificazione dei porti e dei retro-porti dei laghi, in funzione di una navigazione coordinata – sia di linea che non di linea, a livello internazionale e interno – dotata di appositi punti di rifornimento energetico diffuso, che consenta l’uso sostenibile del trasporto lacustre non solo per fini turistici, ma anche per la mobilità quotidiana dei passeggeri residenti?
15. Alla luce della crescente attenzione verso nuovi vettori energetici a scala macroregionale e internazionale, il Consiglio di Stato non ritiene che ciò rappresenti anche un’opportunità per proporre un rilancio strategico della navigazione sui laghi italo-svizzeri, oggi assente nella pianificazione recente federale, integrandola nella transizione energetica e nella mobilità sostenibile e proponendo una revisione contestuale della Convenzione italo-svizzera del 2004?
16. Sono previste forme di coordinamento o co-pianificazione con i Comuni, le aziende municipalizzate e i consorzi industriali per sviluppare una filiera dell’idrogeno decentralizzata? Il Consiglio di Stato intende sostenere anche iniziative bottom-up, cooperative o partenariati pubblico-privati?
17. Il Consiglio di Stato intende promuovere la formazione professionale e accademica specifica sull’idrogeno verde (tecnologie, sicurezza, normativa), in collaborazione con SUPSI, USI, Scuole professionali e centri di competenza europei?
18. Il Consiglio di Stato è a conoscenza dei bandi europei attivi e futuri che finanziano progetti pilota transfrontalieri sull’idrogeno (Horizon Europe, Interreg, Innovation Fund)? È previsto il supporto tecnico ai Comuni, enti pubblici o imprese che intendono partecipare? In particolare, il Consiglio di Stato è informato del fatto che, nell’ambito dell’ultimo bando Interreg, i progetti legati all’idrogeno sono stati espressamente considerati prioritari?
19. Quale ruolo strategico il Consiglio di Stato attribuisce ad AET nell’ambito della promozione dell’idrogeno verde e più in generale della transizione energetica del Cantone Ticino? Ritiene opportuno che AET possa assumere un ruolo guida – anche in partenariato con soggetti pubblici e privati – nella sperimentazione, produzione o distribuzione dell’idrogeno?