
Ore 2.30 circa di sabato notte. Siamo, ancora una volta, al Vanilla di Riazzino. Nello stesso locale dove 5 settimane fa era stato accoltellato un 18enne del locarnese. E teatro, a poco più di un mese di distanza, di un ennesimo, sconcertante, episodio. Qui, sabato scorso, nel cuore della notte durante il concerto del rapper italo-tunisino Ghali all’improvviso è esplosa una bomboletta di spray irritante, scatenando il panico in sala. Complice il caos alcuni malintenzionati hanno scippato almeno tre giovani, fra i quali due minorenni. Difficile per ora risalire agli autori, le indagini proseguono, ma ancora una volta s’impone un interrogativo di fondo: com’è entrata quella bomboletta? Dove sono i controlli? Perché nel locale c’erano dei minorenni?La proprietà del Vanilla da noi contattata preferisce non rilasciare interviste ma a microfoni spenti ci ha raccontato tutta la propria incredulità di fronte a quanto successo. Perché in effetti i controlli, dentro e fuori dal locale, ci sono eppure, ancora una volta, non sono sembrati sufficienti a tenere lontani i malintenzionati. Tanto che, oggi stesso, la direzione del locale si è incontrata per valutare ulteriori potenziamenti. Ma la situazione, ci è stato fatto capire chiaro e tondo, è vicina al punto di rottura. La proprietà sta infatti pensando di abbandonare definitivamente il “progetto Vanilla” e di riconvertire il locale a nuova destinazione. E le tempistiche, in questo senso, potrebbero essere imminenti.
Stando a informazioni raccolte da TeleTicino è infatti già stato dato mandato a un legale di valutare la situazione e i primi provvedimenti potrebbero arrivare già all’inizio dell’anno prossimo. Preoccupazioni che la proprietà del Vanilla ha pure messo nero su bianco scrivendo una lettera al Municipio di Lavertezzo su cui l’Esecutivo si chinerà stasera. E per il Vanilla i problemi potrebbero non essere finiti qui.
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Romano Bianchi
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