
"La vendemmia 2024 è la seconda più scarsa degli ultimi 50 anni, ma la qualità è eccellente". È il riassunto di quanto registrato lo scorso anno dai viticoltori svizzeri, che hanno prodotto il 25.7% in meno di vino rispetto al 2023. Un calo meno marcato in Ticino, dove è stata registrata una diminuzione del 15.6%. "Male ma non malissimo per la quantità, bene e benissimo per la qualità", commenta a Ticinonews Davide Cadenazzi, presidente della Federviti Ticino, sottolineando che "quello che c'è in cantina è un vino di grande pregio, nonostante la scorsa sia stata un'annata difficilissima".
Le cause di questo risultato
Le piante, spiega l'esperto, "hanno avuto un carico minore di uva e quindi hanno potuto concentrare tutta la qualità nei grappoli presenti". Questo per quanto riguarda i lati positivi dell'annata, mentre quelli di negativi sono da collegare anche "alle malattie della vite e ad alcuni eventi meteorologici", come le grandinate e le alluvioni registrate dal Mendrisiotto al Locarnese, passando per il Bellinzonese e il resto del Cantone.