"C’era un tempo in cui le/i dipendenti comunali erano considerati un vero valore aggiunto per la Città ed il servizio pubblico di qualità era una risorsa da difendere, non un bersaglio da attaccare. Oggi vari partiti della Città sembrano aver smarrito la strada". Inizia così la presa di posizione del sindacato VPOD in merito alle proposte di alcuni partiti di ridurre il personale del comune di Bellinzona. Benché non li citi esplicitamente, il sindacato fa riferimento ad una serie di emendamenti de Il Centro e il PLR proposti nell'ambito del Preventivo 2025. Il primo ha in particolare proposto di limitare le assunzioni del personale del 50%, sia per quanto riguarda le sostituzioni dovute a partenze, sia per la creazione di nuove posizioni. Il secondo chiede invece di limitare le nuove assunzioni a un'unità ogni due pensionamenti per gli anni 2025 e 2026.
Personale come un costo da abbattere
"Nel tentativo di profilarsi e di non perdere consensi a destra, si affidano a soluzioni poco creative per affrontare i problemi finanziari del Comune", ritiene il VPOD, che si chiede a quale prezzo. "Come è già accaduto a livello cantonale queste forze politiche continuano a seguire politiche miopi, fatte di sgravi fiscali e tagli. E quando arriva il momento di "risanare" dove vanno a colpire? Semplice: le lavoratrici e i lavoratori. Propongono riduzioni negli organici dei dipendenti comunali e delle loro aziende (AMB, Teatro Sociale, Villa dei Cedri…), trattando il personale come un semplice costo da abbattere, anziché una risorsa su cui investire.
Non si valorizza il servizio pubblico
Preoccupato per il personale, il sindacato si chiede come faranno i dipendenti comunali, "già oggi oberati di lavoro, a garantire l’efficienza e l’efficacia nella distribuzione e nell’erogazione dei servizi pubblici". Secondo il Vpod "non è così che si valorizza il servizio pubblico. Non è così che si rende il Comune un motore per la crescita economica e per la coesione sociale", conclude la nota.