Ticino
Imam militare? "E’ un nostro diritto!"
Imam militare? "E’ un nostro diritto!"
Imam militare? "E’ un nostro diritto!"
Redazione
7 anni fa
I musulmani ticinesi appoggiano la proposta e rilanciano: "È un passo verso il riconoscimento ufficiale dell’Islam"

La possibilità, anche se ancora non definitiva, sta già facendo discutere. Il sasso l’ha lanciato qualche giorno fa il Tages Anzeiger. “I vertici dell’esercito svizzero” – ha rivelato – stanno valutando l’introduzione di una nuova figura: quella dell’Imam militare. Una vera e propria guida per militi musulmani (che si affiancherebbe a quelle, già presenti, dei cappellani cattolici e protestanti) con il compito di sostenere i militari nelle questioni legate alla spiritualità. Un’eventualità indigesta per alcuni (fra cui il consigliere nazionale UDC Beat Arnold), “necessaria”, invece, per altri, come spiegato a Teleticino dalla Lega dei Musulmani Ticino.

“E’ un diritto dei musulmani, che vivono e pagano le tasse in Svizzera”, ha dichiarato il Presidente della Lega Musulmani Slaheddine Gasmi: “In tutti gli eserciti più grandi del mondo c'è la figura dell'Imam. E questo non rappresenta nessun pericolo anzi, il contrario, è una cosa molto positiva: può aiutare i giovani a non sentirsi diversi dagli altri. Perché dobbiamo puntare il dito e dire che questi giovani non devono avere la propria figura spirituale, perché sono diversi o hanno la fede diversa? Il fatto che alcuni non vogliono che i musulmani abbiano una figura religiosa all'interno dell'esercito è un controsenso: ci sono già militi musulmani, perché non avere anche una figura religiosa?”.

L’idea però, secondo Gasmi, potrebbe avere anche un secondo effetto. Cioè spingere, progressivamente, le autorità a riconoscere l’Islam come religione ufficiale in Svizzera. “Lo spero con tutto il cuore. Secondo me già il fatto che l'esercito introduca la figura dell'Imam è un passo verso il riconoscimento”.

La possibilità di introdurre la figura dell’Imam militare, come detto, ha però già raccolto diverse critiche… anche alle nostre latitudini. Proprio oggi, su Liberatv, il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha espresso il proprio scetticismo. Più polemica, invece, la posizione del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri che negli scorsi giorni su Facebook ha tuonato come di questo passo, “si arriverà a togliere tutti i riferimenti alla nostra religione, a partire dalla croce della bandiera”. 

“Nessun musulmano” ha replicato Gasmi “ha mai chiesto di togliere la croce da nessun posto in Svizzera o in altri paesi. Queste sono delle falsità che vengono ripetute spesso. Quello che dice Quadri lo sappiamo già, non ci fa preoccupare, lasciamogli dire quello che vuole. Quando non conosci una cosa ti fa paura: venite a conoscere l'Islam e vedrete che non fa paura a nessuno”.

I dettagli nel servizio tg di Teleticino: http://www.teleticino.ch/video/servizi-tg/372818/imam-militare-ldquoersquo-un-nostro-dirittordquo

Romano Bianchi

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